Da un terreno incolto a un bosco rigoglioso in soli 14 anni, questa è la storia di Marco Saggioro che, a Vigliano Biellese, rappresenta uno dei pochi che in Italia ha ricreato un ecosistema naturale da un terreno incolto. 2,5 ettari di spazio agricolo che nel giro di pochi anni ha apportato concreti ed evidenti benefici all’ambiente, alla flora e alla fauna locale. Un esempio virtuoso di valorizzazione territoriale, che porta benefici all’uomo e alla natura.
Tutto ha avuto inizio grazie al bando del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2007 – 2013, che incentivava il primo imboschimento di terreni agricoli. Con l'aiuto di un dottore forestale, Saggioro ha progettato la trasformazione del suo appezzamento, ottenendo l'approvazione regionale e piantando 4.000 alberi di specie autoctone, come querce, carpini e frassini, oltre ad arbusti come ginestra e sanguinello. L'obiettivo? Riprodurre in “pochi” anni il ciclo naturale di un bosco querco-carpineto, ricreando un ecosistema che sta scomparendo.
“Da un ambiente povero di biodiversità – dichiara Saggioro, appassionato ornitologo – ho potuto apprezzare, in breve, un significativo incremento: dalle ‘classiche’ quattro specie di uccelli presenti nelle aree agricole (merlo, cornacchia grigia, gazza e tortora da collare) oggi è possibile osservarne una ventina. Negli ultimi tempi il bosco ha offerto rifugio anche ai mammiferi di grandi dimensioni, presenti sul territorio: caprioli, tassi, volpi e cinghiali che si fermano per qualche notte o sostano a riposare, sfruttando ciò che ora la natura ha da offrire” un polmone verde che favorisce la connessione con le aree naturali circostanti.
Rispetto alla stragrande maggioranza dei progetti verdi avviati, l’esempio di Vigliano Biellese è forse l’unico in Piemonte, e fra i pochi in Italia, che non guarda esclusivamente al profitto. La produzione di legname con progetti a lungo termine, la messa a dimora di alberi da frutto a scopo produttivo e altre finalità economiche rappresentano la quasi totalità dei lavori presentati in Regione. Il bando prevede un piano di manutenzione che garantisce lo sviluppo di alberi e arbusti, evitando che le piante più resistenti e invadenti possano prendere il sopravvento e che ogni individuo possa apportare un beneficio ecologico alla “comunità” vegetale.
La famiglia Saggioro, che ormai da tempo si occupa della valorizzazione del territorio ha già proposto, in varie occasioni, attività dedicate alle scuole e intrapreso collaborazioni per offrire un luogo da vivere ed esplorare: “All’interno della tenuta è presente un piccolo museo dell’agricoltura, che ospita attrezzi manuali che ripercorrono la storia agricola del territorio. Nella vecchia cantina di famiglia abbiamo recuperato alcuni strumenti che oggi sembrano appartenere a un passato lontano, ma che ci hanno permesso di apprezzare l’impegno e la dedizione per la cura dell’ambiente, che oggi vorremmo valorizzare”.
Uno spazio che celebra le radici storiche, culturali e ambientali, un modello accessibile e capace di educare affinché un giorno diventi un bene per le generazioni future. Virtuoso e replicabile, il piccolo bosco di Vigliano può offrire uno spunto per promuovere l’equilibrio fra uomo e natura aperto a cittadini e amministrazioni: “Non solo un obiettivo, ma un’opportunità concreta per lo sviluppo di attività sostenibili anche a livello economico” conclude Saggioro, che presto ci offrirà nuove idee per lo sviluppo territoriale.