“Il diritto di voto è esteso alle donne”: così recita l’art. 1 del decreto luogotenenziale del 1° febbraio 1945. Una data storica per il nostro Paese: finalmente alle donne italiane venne accordato il diritto di votare, seppur con qualche limitazione. Non avevano ancora infatti diritto al voto le minori di 21 anni e le prostitute che esercitavano «il meretricio fuori dei locali autorizzati». Nel decreto venne però dimenticato un particolare non da poco: l’eleggibilità delle donne. A questa si arrivò con un decreto successivo, il numero 74 del 10 marzo del 1946.
Le prime elezioni alle quali presero parte le donne furono le amministrative della primavera del 1946, alle quali risposero con partecipazione pari circa al 90%.
Chi furono le prime sindache della storia d’Italia? Margherita Sanna a Orune, in provincia di Nuoro; Ninetta Bartoli a Borutta, in provincia di Sassari; Ada Natali, a Massa Fermana, in provincia di Fermo; Ottavia Fontana a Veronella, in provincia di Verona; Elena Tosetti a Fanano, in provincia di Modena; Lydia Toraldo Serra a Tropea, all’epoca in provincia di Catanzaro.