12 mesi di esposizioni, mostre e laboratori in centro a Biella completamente gratuiti: è stata presentata ieri lunedì 11 febbraio la programmazione 2025 di Spazio Cultura, la sede espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che nel 2024 ha festeggiato i 15 anni di attività con importanti risultati chiudendo l’anno con 9 mostre e quasi 5.300 visitatori.
Una vetrina a disposizione di artisti, enti e associazioni che, nata nel 2009, è cresciuta negli anni valorizzando gli archivi fotografici e le collezioni d’arte della Fondazione sviluppando al contempo un dialogo costante con gli enti del territorio che hanno finalità di sviluppo sociale e culturale e che oggi dialoga sempre più strettamente anche con i grandi progetti espositivi di Palazzo Gromo Losa.
“Lo sviluppo turistico e culturale biellese è una grande sfida che la Fondazione, con la sua società strumentale Palazzo Gromo Losa srl e insieme ai partner territoriali, sta cercando di cogliere nell’ambito di una vision strategica pluriennale – commenta il Presidente Michele Colombo – oltre a promuovere grandi eventi nel Polo Culturale di Biella Piazzo ci adoperiamo affinché la cultura, intesa anche come motore di cambiamento e generatività sociale, sia accessibile e diffusa, per questo le mostre e gli eventi di Spazio cultura sono sempre ad accesso gratuito. Grande attenzione verrà inoltre dedicata nell’anno in corso a bandi come CulturHUB e Traiettorie+ che metteranno a disposizione degli enti culturali nuove risorse e strumenti di azione sempre più integrati all’interno di un disegno di sviluppo condiviso e co-progettato”.
“Palazzo Gromo Losa srl, nata nel 2016, ha consolidato negli anni la sua azione di supporto alla programmazione culturale biellese contribuendo ad arricchirla non solo grazie alle grandi mostre al Polo del Piazzo, ma anche con una proposta capillare legata al territorio all’interno della sede espositiva di Via Garibaldi – dichiarano Giovanni Vachino e Gelsomina Passadore, amministratori della società – risultati importanti che sono resi possibili grazie all’opera dell’A.D. Andrea Quaregna e a tutto lo staff che ringraziamo”.
La programmazione di Spazio Cultura oltre a essere legata al Biellese ha da sempre particolare attenzione alle scuole ed è volta a valorizzare gli archivi fotografici e le collezioni d’arte acquisite negli anni dalla Fondazione. In 15 anni di attività lo spazio è cresciuto sviluppando progettualità collegate a specifici progetti sostenuti dall’Ente, dando spazio a temi sociali o di attualità e svolgendo anche una funzione aggregativa come luogo di ritrovo per appassionati d’arte, di fotografia e più in generale di temi biellesi, una piccola community tematica.
“Il 2025 sarà un anno molto importante per Biella che vivrà diversi grandi eventi, il più importante dei quali è l’Adunata Nazionale Alpini, durante la quale l’intera città sarà messa in vetrina come mai prima d’ora – commenta la Responsabile dell’Area Comunicazione Federica Chilà. In questo contesto Spazio Cultura si troverà ad avere una grandissima visibilità essendo al centro della “zona rossa” pedonale; sarà un’importante occasione per far conoscere la cultura biellese e in questo senso con il collega Emanuele Rolando abbiamo attentamente lavorato con le realtà culturali biellesi per mettere a punto una programmazione in linea con questo obiettivo”.
Questa nel dettaglio la programmazione prevista presentata in collaborazione con numerosi enti e soggetti che hanno partecipato all’incontro con entusiasmo:
14 dicembre 2024 – 9 febbraio 2025
Placido Castaldi: una vita per l’arte. Le incisioni della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
La mostra, divisa in due fasi, presenta una ricca selezione della raccolta di incisioni dell’indimenticato artista pollonese acquisita nel 2020 dalla Fondazione. Non solo le montagne (le Alpi, ma non solo), ma anche scorci biellesi, ritratti e altri soggetti minori sono esposti nei due allestimenti “Montagne: la mia passione, il mio tormento” e “La mia Valle Elvo e…”.
22 febbraio – 27 aprile 2025
Le vedute alpine di Vittorio Besso fotografo
A cura di Daniela Giordi
La mostra intende valorizzare il consistente nucleo di panorami e vedute delle Alpi del Fondo Besso di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
L’esposizione si compone di un nucleo di stampe fotografiche storiche affiancate a stampe contemporanee ottenute dalle lastre originali di questo pioniere della fotografia italiana, selezione estrapolata dalla sua produzione ascrivibile all’ultimo quarto del XIX secolo: fotografie ad alta quota realizzate esplorando le Alpi lungo un arco geografico che si estende dal Monviso alla catena del Monte Rosa al seguito delle ascensioni alpinistiche del CAI e delle escursioni venatorie del Re Vittorio Emanuele II.
Molto importante anche il gruppo di riprese realizzate ad alta quota ma adottando la tecnica della panoramica circolare; l’analisi e comparazione visiva condotte nel corpus delle negative in occasione della mostra ha permesso infatti di ricostruire alcune delle vedute d’insieme composte dalle singole riprese panoramiche, oggetto di negativi distinti. Queste venivano infatti realizzate da Besso per essere successivamente affiancate dopo la stampa delle singole copie su carta, successivamente, incollate le une accanto alle altre, ricomponevano la veduta d’insieme che veniva montata su un cartone di sostegno intestato e con didascalia.
La sezione storica infine comprende una selezione di stampe dell’Ottocento e la preziosa macchina fotografica di Vittorio Besso di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
La mostra, che valorizza uno dei padri fondatori della fotografia di montagna, dialoga idealmente con la mostra in corso al Piazzo dedicata a Steve McCurry, tra i più grandi fotografi di “terre alte” al mondo.
Un’occasione straordinaria di doppia visita a Biella, città alpina. In occasione del progetto sono state intessute collaborazioni con il Comitato Glaciologico Italiano e con la Fondazione Sella.
8 maggio – 2 giugno 2025
Tenere alta la fronte. Diario e disegni di prigionia di Silvio Mosca. Ufficiale degli alpini 1943-1945
A cura di Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia e ANA – Sezione di Biella
La mostra propone l’esperienza dell’internamento militare di Silvio Mosca, giovane industriale biellese, nei campi di prigionia della Germania di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. L’esposizione traduce in venti pannelli i sentimenti e le riflessioni che Silvio Mosca affida al suo diario sulla dignità della scelta della prigionia, sul rifiuto di continuare la guerra dalla parte dei tedeschi e sui valori religiosi e culturali che, insieme agli affetti familiari, gli hanno consentito di conservare la propria identità nonostante le privazioni e di coltivare la speranza del ritorno, considerazioni che sono accompagnate da pregevoli disegni realizzati nei campi di prigionia.
“A distanza di 80 anni e più da quegli eventi, è importante ricordare la scelta dei soldati italiani arrestati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Tre quarti di loro rifiutarono di proseguire la guerra al fianco dei tedeschi del Reich e fu una scelta importante, che contribuì indirettamente all’esito della guerra e alla vittoria delle forze alleate. Tra di loro furono numerosi gli alpini, sia nella truppa che fra sottufficiali e ufficiali. La mostra, tratta dal diario del tenente alpino biellese Silvio Mosca, propone disegni e riflessioni sull’internamento militare e sulla dignità della scelta della prigionia piuttosto che continuare una guerra che aveva procurato tante sciagure al popolo italiano”, commenta Enrico Pagano, Direttore dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia.
14 giugno – 27 luglio 2025
2005-2025. Giorgio Cigna. L’artista biellese che ha inciso nel profondo.
La mostra si inserisce nel progetto #20diCign@, proposto dalla famiglia Cigna per ricordare il poliedrico artista biellese a vent’anni dalla sua scomparsa.
Così il figlio Matteo Cigna: “Si tratta di percorrere un cammino, “fare un viaggio” attraverso le opere presenti sul territorio. L’itinerario sarà indicato su una cartina con i punti da visitare e sarà prodotto un catalogo contenente scritti, immagini, pensieri e “fischiate” dell'artista. Oltre alle opere esposte allo Spazio Cultura questa “mostra diffusa” coinvolgerà le scuole di Biella e Pettinengo, l’Ospedale di Biella, Palazzo Gromo Losa con la galleria dei “Compiti in classe” donati alla Fondazione nel 2010 e – soprattutto – un’esposizione presso Palazzo Ferrero nell’ambito della sesta edizione del festival “Viaggio. Orizzonti, frontiere, generazioni” di Associazione Stilelibero”.
6 settembre – 12 ottobre 2025
Biella ir-reale / In punta di piedi
Mostra personale di Massimo Premoli / Bruno Beccaro
Si tratta di una doppia personale, di due artisti biellesi, colleghi e amici che da anni espongono insieme.
Massimo Premoli è attivo fin dagli anni ’70, prima con ricerche esclusivamente fotografiche e in seguito abbinando fotografia e disegno. “I foto-disegni che porterò in mostra hanno tutti come punto di partenza una fotografia a colori di un’architettura che si trova in città (un’immagine quindi reale) utilizzata come punto di partenza per la costruzione, intorno alla fotografia, di un disegno che non ricostruisce la parte di realtà non inquadrata dalla fotografia e quindi irreale. L’irrealtà è per me solo un’alterazione di quanto esistente, un particolare che passa inosservato utilizzato come base per un intero lavoro. La fotografia costituisce l’unico frammento di verità oggettiva di ogni opera, il disegno realizzato intorno alla fotografia prende invece vita da un mondo personale e fantasioso che inventa un nuovo vero rielaborando gli elementi non inquadrati dalla fotografia”.
Anche Bruno Beccaro dipinge da sempre: “Il titolo della mia mostra è In punta di piedi… In punta di piedi su questa Terra desolata. Sono tele con pittura ad olio e acquerello in tecnica mista. Amo coniugare la mia pittura alle altre arti. Di fatto il mio modo di pensare arte si associa e si influenza con la letteratura e, in particolare con la poesia. Il linguaggio dei poeti, animato da profonde emozioni, affonda le radici nell’inconscio, lontano da logiche strutture razionali… e così sono i colori. Non a caso i dipinti si intitolano Terra desolata, titolo ispirato dall’omonimo poema di T. S. Eliot”.
25 ottobre – 8 dicembre 2025
Aldo Flecchia – Sculture
L’esposizione si inserisce in un progetto più ampio che vedrà come primo appuntamento una mostra dell’artista biellese allestita nelle prossime settimane al Ricetto di Candelo in collaborazione con il Comune di Candelo e l’associazione Culturalmente.
Dagli anni ’70 Aldo Flecchia si dedica quasi interamente alla scultura su marmo e granito con una produzione costante tesa a una continua ricerca. La mostra valorizzerà in particolare una delle ultime opere dello scultore biellese, Il sogno del mare, dedicata alla donna.
“Culturalmente ha come principale scopo sociale lo sviluppo di iniziative culturali di vario genere, con particolare interesse per gli artisti biellesi. Abbiamo quindi accolto con entusiasmo l’idea di una mostra per i 45 anni di attività dello scultore biellese Aldo Flecchia che esporrà per un periodo di 9 mesi e in diverse sedi sul territorio biellese le sue opere più importanti sul tema della donna e della situazione femminile. Opera principale della mostra “itinerante” sarà la scultura dal titolo Il sogno del mare (del 2024) raffigurante una donna che emerge da una conchiglia, opera in marmo nero di Ormea e marmo rosa di Varallo. Grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e al patrocinio dei Comuni di Candelo e Magnano si creerà un percorso espositivo che partendo dal Ricetto di Candelo l’8 marzo e trasferendosi poi a Magnano presso il laboratorio di Flecchia, culminerà con la mostra allo Spazio Cultura, con inizio dal 25 ottobre 2025 fino all’8 dicembre 2025, inglobando altre date simboliche quali la Giornata contro la violenza sulla donna e la Festa della Madonna dell’Immacolata. Siamo fiduciosi che un’iniziativa culturale così completa e importante sarà accolta con entusiasmo dai Biellesi e non solo”, dichiara Giuseppe Leardi, Presidente dell’E.T.S. Culturalmente.
“Insieme all’Associazione Culturalmente e a tutti i partner, abbiamo lavorato perché questo progetto potesse superare le mura delle singole sale espositive e i confini dei singoli Enti: si è così arrivati a realizzare un percorso artistico ampio e partecipato. L’arte e la cultura uniscono e, insieme, il valore dei singoli si moltiplica: per il Biellese è sicuramente un bell’esempio di sinergia territoriale nel nome di un grande artista locale”, commenta Paolo Gelone, Sindaco di Candelo.