Cosa farai da grande? Una domanda che molto spesso i giovani si sentono dire ma alla quale non sappiamo quasi mai come rispondere. Terminate le scuole superiori i giovani si trovano nella condizione in cui devono fare delle scelte, molte delle quali importanti e decisive poiché riguardano il loro futuro e la loro vita. Così abbiamo deciso di porgere la stessa domanda ad un campione di studenti del nostro capoluogo e le risposte sono state davvero interessanti.
Molti di loro sembrano sentirsi limitati dalle opportunità che la città di Biella offre e preferirebbero cercare un futuro all'estero o in grandi città italiane, dove credono ci siano maggiori possibilità di crescita, opportunità di carriera e una qualità della vita migliore. In base alle voci dei ragazzi che il quotidiano NewsBiella ha intervistato, siamo arrivati alla conclusione che molti di loro hanno una visione molto simile, poter viaggiare in paesi stranieri grazie all’utilizzo delle lingue e stabilirsi fuori dall’Italia, se avranno la possibilità; altrimenti proprio fuori dalla nostra provincia. “Credo ci siano più possibilità lavorative in altri contesti urbani, ben più grandi di Biella” è il leitmotiv comune degli studenti.
La mancanza di opportunità professionale nella città sembra proprio essere il principale fattore che spinge i giovani a pensare di lasciare questo luogo. Un dato importante emerge: mentre molti ragazzi aspirano a carriere internazionali, altri sognano di tornare a casa dopo aver accumulato esperienze e conoscenze. In un contesto globale sempre più interconnesso, la scelta di andare all'estero sembra essere un trampolino di lancio verso una carriera più ricca e soddisfacente, con la speranza che, un giorno, qualcosa possa cambiare anche a Biella. Tra i mestieri citati vi è l'ambito turistico, scolastico, economico e linguistico, con interessi verso la psicologia e l'odontoiatria. Ma per la maggior parte lontano dalle nostre zone e non per tutta la vita lo stesso mestiere. Anzi, forse più di uno ma in contesti sociali diversi.
Un fenomeno che potrebbe essere il riflesso di un cambiamento nelle dinamiche del lavoro e nelle ambizioni dei giovani, che vedono le opportunità professionali non più limitate dalle tradizionali frontiere geografiche ma piuttosto influenzate dalle possibilità di crescita e dal desiderio di un'esperienza di vita più dinamica e internazionale. Un punto di vista che le istituzioni locali non possono certo ignorare, su cui occorre una profonda riflessione.