Oggi è l'8 marzo, giornata internazionale della donna, una ricorrenza che vuole sottolineare l'importanza della lotta per i diritto delle donne, in particolare per la loro emancipazione. Ma cosa ne pensano i giovani di questa giornata? Ha ancora senso per loro festeggiarla? Per Greta è opportuno riconoscerla "In quanto è bene fare giustizia a tutte quelle donne che nel corso della storia hanno combattuto per ottenere dei diritti". Giulia la festeggia in famiglia: dopo cena mangiano tutti assieme una torta mimosa scambiandosi gli auguri, e per lei oggi più che mai la mimosa potrebbe rappresentare il famoso “fiore” con cui nessun uomo dovrebbe mai toccare una donna, soprattutto dopo tutti i femminicidi registrati nel 2024. E poi c'è Desirè, per lei l'8 marzo dovrebbe essere "Una spinta a riflettere ma anche un'occasione per guardare al futuro con determinazione, un giorno in cui ricordiamo che la parità non è solo un obiettivo, ma una battaglia che richiede impegno costante".
Per Greta questa giornata celebra tutti i progressi compiuti in ambito politico, sociale ed economico dalle donne di tutto il mondo. "Le Nazioni Unite scelsero di ricordare la figura della donna in seguito alle numerose proteste iniziate all’inizio del ‘900 a causa delle strazianti condizioni di lavoro, ma i giovani sono a conoscenza del significato di questa giornata? La celebrano? Alcuni regalano un mazzo di mimosa alle proprie fidanzate come gesto simbolico anche se loro non celebrano questa giornata. Andrea crede che sia giusto riconoscere l’8 marzo come festa della donna in quanto, é corretto dedicare a tutte le donne del mondo una giornata in cui si parli delle loro conquiste e di ciò che subirono in passato, anche se tuttavia é a conoscenza del fatto che la maggior parte dei suoi coetanei non dà molta importanza al significato di questa giornata. In ogni caso lui pensa che sia un bel gesto regalare un mazzo di mimosa ad una ragazza come gesto simbolico. Giulia ha un'idea diversa: ritiene che non sia indispensabile ricordare questa giornata poichè al giorno d’oggi molti danno per scontato i diritti della donna, e purtroppo non vengono più menzionati i progressi compiuti nel corso della storia. Lei pensa che questi ultimi dovrebbero essere ricordati ogni giorno, non solamente in una giornata simbolica e aggiunge che nella sua famiglia non viene celebrata tale giornata, ma a scuola i suoi professori dedicano del tempo per ricordarne il significato.
Io cosa ne penso? Sono dell’idea che sia opportuno riconoscere l’8 marzo come festa, in quanto é bene fare giustizia a tutte quelle donne che nel corso della storia hanno combattuto, anche fisicamente, per ottenere diritti che avrebbero dovuto avere di natura. Inoltre, queste ultime sono sempre state considerate ai margini della società, senza alcun tipo di diritto e potere decisionale. Tutt’oggi, non sempre, ma spesso, la donna viene considerata in un certo senso inferiore, ad esempio in ambito lavorativo: hanno stipendi più bassi e una minore possibilità di far carriera rispetto all’uomo. Questo é perché molti la considerano come una figura materna che dovrebbe restare a casa per badare alla famiglia.
Io ritengo che sia fondamentale essere consapevoli del perché si ricorda la festa della donna: in merito a ciò si dovrebbero dedicare alcune lezioni a scuola per informare i giovani. Inoltre i progressi raggiunti dalle donne non dovrebbero essere ridotti ad una sola giornata, bensì dovrebbero essere ricordati tutto l’anno: l’otto marzo é solamente una giornata simbolica!"
Per Giulia è una festa importante quella dell'8 marzo. "Quando parlo con i miei amici o compagni di classe, spesso sento dire che ormai non è più utile festeggiare perché ormai si è raggiunta la parità, ma la realtà è ben lontana da ciò che affermano. Ciò deriva probabilmente da una disinformazione generale dei giovani riguardo a temi non considerati tipicamente “scolastici”, che vengono spesso lasciati da parte perché non vengono trattati a scuola. Per esempio, molti ragazzi sostengono che ormai vi è parità tra i due sessi, ma la verità è che i dati parlano chiaro: ci vorranno ancora più di 130 anni per raggiungere una vera parità. Anche i salari, sebbene siano più omogenei rispetto al passato, ancora non raggiungono l’uguaglianza e una ricerca recente afferma che i dirigenti donna in Italia sono in numero nettamente inferiore rispetto ai dirigenti uomini. Secondo l’Istat, inoltre, le donne ricevono rispetto agli uomini il 5% in meno sul loro salario.
Per questi motivi, secondo me è giusto festeggiare la Festa della Donna: ma come la festeggio io? A casa mia, nella mia famiglia, compriamo una torta mimosa e la mangiamo dopo cena, scambiandoci tra noi gli auguri. Inoltre, ho ricevuto spesso dei mazzetti di mimosa ed è secondo me giusto regalarli ad una donna se desidera riceverli e festeggia questa festività. Anche regalare una mimosa ad un’amica è un gesto molto gentile e significativo e, personalmente, lo apprezzerei molto. Penso che anche ricevere un mazzo di mimosa dal proprio fidanzato sia un gesto di enorme rispetto nei confronti di noi donne, poiché ci dimostra che effettivamente anche noi contiamo qualcosa. Inoltre, oggi più che mai questa mimosa potrebbe rappresentare il famoso “fiore” con cui nessun uomo toccherebbe mai una donna, soprattutto dopo tutti i femminicidi registrati nel 2024.
A mio parere, dovremmo tornare a festeggiare in modo consapevole la Festa della Donna, senza smettere di ricordare però ogni giorno ciò che le donne del passato hanno fatto per far si che le donne del presente potessero anche solo votare. Tutte le loro manifestazioni e tutti i gesti da loro compiuti hanno posto una solida base per ciò che in futuro potrebbe essere la parità di genere, anche se ora, nel presente, c’è ancora molta strada da fare".
Cosa ne pensa Desirè? "E' una ricorrenza che porta con sé una riflessione molto importante sul ruolo della donna nella società e sulle conquiste che sono state fatte nel tempo. Personalmente, credo che questa giornata debba essere vista sia come un momento di celebrazione, ma anche di consapevolezza e di impegno continuo. Questa data non dovrebbe essere ridotta a una sola giornata di “festa” nella quale si regala un mazzo di fiori e si fanno gli auguri, ma dovrebbe invitarci a riflettere sulla realtà che, purtroppo, molte donne continuano a vivere, segnata da discriminazione, violenza, e disparità economiche e sociali. Dobbiamo impegnarci quotidianamente a promuovere il rispetto, l’uguaglianza e la sicurezza per tutte le donne, non solo il giorno della festa, ma ogni giorno dell’anno. La lotta non si ferma con un fiore o una frase di circostanza, ma si alimenta di gesti concreti, di educazione, di supporto reciproco e di solidarietà.
Come festeggio io la Festa della Donna? In realtà, a casa mia, l’8 Marzo non è mai stato festeggiato con entusiasmo e impegno; sono state poche le volte in cui ci sono stati scambi di mazzi di fiori o parole di supporto, ma questo non ha cambiato la mia idea sull’importanza nel celebrare questo giorno in famiglia. Sono convinta, invece, del fatto che se si parlasse più spesso di essa, anche ai propri bambini, fin dalla giovane età, ci sarebbe più consapevolezza di quello che realmente si sta festeggiando; un’opportunità anche per ricordare il lungo percorso che il nostro paese ha fatto prima di arrivare a quelli che sono i giorni nostri. In conclusione, l'8 marzo dovrebbe essere una spinta a riflettere, ma anche un’occasione per guardare al futuro con determinazione. È un giorno in cui ricordiamo che la parità non è solo un obiettivo, ma una battaglia che richiede impegno costante.
Celebrare le donne significa riconoscere il loro valore ogni giorno, e agire per costruire una società migliore che, finalmente, abbatta le disuguaglianze e le discriminazioni. La vera forza della Festa della Donna risiede proprio in questo: trasformare le parole in azioni, affinché ogni donna, ovunque, possa vivere libera".