ATTUALITÀ - 11 marzo 2025, 08:50

Raccolta fondi per un apparecchio radiologico portatile da destinare alla Valsessera

Iniziativa di Igea

La presidente Maria Marcon di Igea

Al via una nuova raccolta fondi di Igea Prevenzione Salute Vita: "Abbiamo attivato la raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un apparecchio radiologico portatile, che verrà utilizzato sul territorio valsesiano per effettuare radiografie a domicilio su pazienti selezionati, immobilizzati e particolarmente fragili – spiega la Presidente dell’Associazione, Maria Marcon – il  progetto, per il quale occorrono 60mila euro circa,  ci è stato sottoposto dalla direzione dell’Asl di Vercelli allo scopo di realizzare l’idea del Prof. Alessandro Stecco, Primario della Radiologia dell’Asl e noi l’abbiamo accolto con grande favore, consapevoli della ricaduta straordinaria sul territorio valsesiano e valsesserino in termini di risposta diagnostica e terapeutica per la popolazione anziana e fragile".

È lo stesso Prof. Stecco a spiegare le finalità del progetto, volto a produrre diagnosi in tempi brevi per pazienti anziani con difficoltà motoria oppure molto malati e dunque difficili da trasportare: "In linea con le indicazioni più attuali di domiciliarità delle cure, ho proposto all’Azienda Sanitaria l’acquisto di un apparecchio radiologico portatile, estremamente leggero e dunque trasportabile senza difficoltà nelle case dei malati per sottoporli a radiografie che possano agevolare la diagnosi di problematiche toraciche – spiega il Primario – per esempio sospette polmoniti o versamenti pleurici, oppure per valutare le condizioni dei pazienti dopo cadute che possoano aver provocato fratture. Si tratta di un sistema diagnostico rapido, con un servizio da attivare su richiesta dei medici di base, che si interfacceranno con l’ospedale di riferimento da cui partirà un tecnico della radiologia per effettuare l’esame. Grazie a moderni strumenti di telemedicina – continua Stecco – il tecnico trasmetterà la radiografia al reparto per la valutazione ed il referto in tempo reale da parte del radiologo".

L’apparecchio, che sarà dato in dotazione al reparto di radiologia dell’Ospedale di Borgosesia, potrà essere utilizzato per tutti quei pazienti che vivono nei piccoli paesi di montagna, il cui trasporto in ospedale sarebbe lungo e rischioso: "Poter effettuare la radiografia a domicilio offre diversi vantaggi – spiega ancora il Prof. Stecco – in primo luogo evita di esporre i pazienti particolarmente fragili a lunghi trasferimenti, li protegge dall’esposizione ad eventuali contagi in Pronto Soccorso e riduce la circolazione di mezzi sul territorio. La possibilità di avere referti in tempo reale senza spostare il paziente dalla sua abitazione migliorerà la qualità della sanità sul territorio – aggiunge Stecco – con i medici di base lavoreremo sulla base di protocolli individuati con l’Asl per selezionare i pazienti che potranno accedere a questo tipo di diagnostica ed i tecnici di radiologia, coordinati dal capotecnico Filippo Chiocca, potranno avere  turni che permetteranno di coprire anche questa attività aggiuntiva sul territorio, auspicando incremento di personale grazie alle politiche di assunzioni in corso in ASL. La nuova modalità avvicinerà concretamente l’ospedale alle comunità in territori difficili come quelli montani, portando servizi anche di radiologia a casa del paziente".

Il professor Stecco, che ringrazia la direzione Asl e Igea Prevenzione Salute Vita per l’impegno volto alla concretizzazione di questo progetto, auspica che la raccolta fondi possa trovare un riscontro positivo, in modo da consentire l’acquisto dello strumento entro l’estate e la sua operatività entro il prossimo autunno. 

Un auspicio che la Presidente di “Igea Prevenzione Salute Vita”, Maria Marcon, fa assolutamente suo: "Siamo un gruppo di volontari animati da grande passione per il nostro territorio – sottolinea – e, come è successo in diversi altri casi che ci hanno visti “sul campo” a favore della nostra gente, anche stavolta non ci sottrarremo dall’ideare iniziative e dall’attivarci in ogni modo per raggiungere la cifra necessaria per l’acquisto di questo dispositivo: servono 60mila euro, mi auguro che i Valsesiani, magari in particolar modo il mondo dell’imprenditoria, diano prova di generosità e lungimiranza: è una scelta che va in direzione della medicina del futuro che, grazie all’uso di strumenti di telemedicina, garantirà una diagnostica puntuale e interventi terapeutici che potranno migliorare la salute di tutti i cittadini".

Il primo appuntamento per la raccolta fondi è già stato fissato: sabato 15 marzo, presso la Cascina Spazzacamini di Prato Sesia, si terrà una cena benefica: "Questa è solo la prima iniziativa attivata a favore di un progetto in cui crediamo molto – conclude Maria Marcon – perché rappresenta l’essenza della nostra missione: dare la giusta attenzione anche ai territori periferici, stare vicino alle persone più fragili. Tutti insieme possiamo e dobbiamo farcela".

Redazione