Negli ultimi anni, la previdenza complementare ha assunto un ruolo sempre più centrale per i lavoratori italiani. L'incertezza sulle pensioni pubbliche rende cruciale la scelta di investire il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in un fondo pensione per colmare il gap pensionistico e mantenere il proprio tenore di vita.
I fondi pensione integrano la previdenza pubblica, consentendo di accumulare un capitale utile nella fase post-lavorativa. Destinare il TFR a un fondo pensione permette di aumentare la pensione futura, beneficiare di vantaggi fiscali e affidarsi a una gestione professionale delle risorse.
Prestazioni al pensionamento
Il diritto alla prestazione si acquisisce con i requisiti pensionistici del regime obbligatorio e almeno 5 anni di adesione al fondo. Le prestazioni sono:
· Rendita vitalizia: erogata a vita.
· Rendita reversibile: passa a un beneficiario in caso di decesso del titolare
· Rendita certa per n anni, poi vitalizia
· Fino al 50% in capitale, il resto in rendita
· 100% in capitale se la rendita generata è inferiore al 50% dell'assegno sociale
· RITA (Rendita Integrativa Temporanea) per chi smette di lavorare fino alla pensione, con requisiti specifici.
Diritti prima del pensionamento
Prima di giungere all’effettivo momento dell’erogazione si può optare per le seguenti opzioni:
· Anticipazione
o Spese sanitarie straordinarie: fino al 75% in qualsiasi momento.
o Acquisto/ristrutturazione prima casa: fino al 75% dopo 8 anni.
o Altri bisogni: fino al 30% dopo 8 anni.
o Deve restare almeno il 25% del montante accumulato.
· Riscatto
o Invalidità permanente o inoccupazione > 48 mesi: 100%.
o Inoccupazione tra 12 e 48 mesi, mobilità o cassa integrazione: 50%.
o Decesso prima della pensione: 100%.
o Perdita requisiti di partecipazione: 100%, con tassazione meno favorevole.
· Trasferimento
o Possibile in un altro fondo pensione senza tassazione.
o Dopo 2 anni di adesione si può cambiare fondo.
Pensionati e previdenza integrativa
· Pensione di vecchiaia: non possibile iscriversi.
· Pensione di anzianità: possibile iscriversi entro un anno dalla vecchiaia.
· Prosecuzione volontaria: dopo 5 anni di partecipazione, l'iscritto può scegliere quando percepire la prestazione.
Disciplina fiscale
· Deducibilità: fino a 5.164,57 € l'anno (escluso il TFR) per i versamenti, compreso l’eventuale contributo datoriale.
· Lavoratori prima occupazione dal 2007: deduzione aggiuntiva nei primi 20 anni.
· Tassazione rendimenti:
o 20% generica
o 12,5% per titoli di Stato
· Tassazione su TFR e contributi dedotti:
o Aliquota sostitutiva 15%, ridotta dello 0,3% per ogni anno oltre il 15°, fino a un minimo del 9%.
Modalità di adesione
· Scelta esplicita: irreversibile.
· Non adesione: reversibile (TFR in azienda se <50 dipendenti, al Fondo Tesoreria se ≥50 dipendenti).
· Silenzio assenso: se esiste un fondo collettivo, il TFR viene versato automaticamente dopo 6 mesi.
Vantaggi della previdenza complementare
Esistono varie “scuole di pensiero” in merito al tema e altrettante strategie per ottenere un’adeguata integrazione pensionistica, delle quali parleremo più approfonditamente nei prossimi articoli.
Quel che è indubbio è il fatto che la normativa sulla destinazione del TFR vuole incentivare i risparmiatori ad operare con lungimiranza in ottica della propria tutela futura.
· Protezione dal longevity risk: assicura le risorse per una vita più lunga.
· Flessibilità: diverse opzioni per integrare la pensione.
· Effetto temporale: prima si aderisce, più si accumula e minore è la tassazione.
· Rendimento legato ai mercati: potenzialmente superiore alla rivalutazione INPS.
· Tassazione agevolata: nel caso peggiore 15% vs 23% (minima IRPEF).
· Contributo datoriale: se si versa il TFR in un fondo di categoria, il datore può aggiungere un contributo deducibile.
· Tassazione rendimenti inferiore: 20% contro il 26% degli investimenti finanziari.
Investire in un fondo pensione è quindi una scelta strategica per garantirsi stabilità economica nel lungo periodo.
Idealmente il massimo vantaggio si ottiene da un’adesione fin dai primi anni di età lavorativa.
Sicuramente ci sono investimenti potenzialmente ancora più redditizi e flessibili, e nulla vieta di farli coesistere parallelamente con l’investimento in un fondo pensione.
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