Ora è ufficiale, Paolo Robazza è il nuovo presidente di IRIS, la realtà intercomunale dei servizi socio assistenziali. La nomina è arrivata poco fa, al termine dell'assemblea, convocata per la prima serata di oggi, 25 marzo, che ha nominato i componenti del nuovo consiglio d'amministrazione assieme alla sua guida.
Sarà formato da Marco Astrua (primo cittadino di Graglia), Mirco Giroldi (ex Cordar Biella), Monica Bertolini (assessore del comune di Cavaglià) e Anna Maria Zerbola (vicesindaco di Cerrione). 13 i voti favorevoli, 2 astenuti e un assente.
Confermate, quindi, le voci che davano l'ex consigliere comunale (per 15 anni a Palazzo Oropa) e volto noto nel mondo del sociale alla testa del consorzio biellese. “Accetto questa sfida – afferma il neopresidente – con serenità e gratitudine. Come ho sempre sostenuto, il welfare, i servizi sociali e l'aiuto alle persone non hanno colore politico. Le sfide da affrontare sono tante, da quello del personale fino all'assistenza degli anziani”.
Sulla stessa linea d'onda anche il presidente dell'assemblea dei sindaci Selena Minuzzo: “Tra i temi che andranno affrontati ci sarà anche la revisione dello statuto attuale, vista l'uscita del comune di Biella e l'adesione di Viverone, a cui si aggiungono la scelta del nuovo segretario e l'istituzione di una commissione, formata da persone competenti e rappresentative dei nostri enti. Sarà una commissione di studio, su tematiche specifiche per supportare le azioni e le decisioni del nuovo cda”.
Robazza succede a Marco Romano, presidente dal maggio 2022 e tra le fila di Iris da ben 11 anni: “Sono stati anni intensi – sottolinea Romano - fatti di esperienza, servizio apartitico e comprensione delle mille sfaccettature di un settore che ritengo importantissimo nel percorso di attuazione dei dettati costituzionali e massima espressione del ruolo di uno Stato vicino ai suoi cittadini. Ricordo ancora il periodo pandemico dove IRIS ha saputo strutturarsi con estrema flessibilità adeguando il servizio alle necessità del periodo non lasciando solo nessuno e reinventando progetti e servizi nell'ottica di una riorganizzazione dell’Ente così da renderlo moderno, efficiente e sostenibile”.