/ COSTUME E SOCIETÀ

COSTUME E SOCIETÀ | 25 marzo 2025, 06:50

Roberto Marchisotti: il fotografo delle celebrità, dei politici e dei grandi eventi, tra passione e scatti iconici FOTO

“A 9 anni mio papà mi ha regalato una macchina fotografica, una Bencini Koroll 2", racconta entusiasta, e di lì è iniziata la sua storia...

Roberto Marchisotti: il fotografo delle celebrità, dei politici e dei grandi eventi, tra passione e scatti iconici, foto credits Roberto Marchisotti

Roberto Marchisotti: il fotografo delle celebrità, dei politici e dei grandi eventi, tra passione e scatti iconici, foto credits Roberto Marchisotti

Il carnevale di Venezia, Bruxelles, le prime edizione del Rally della Lana, 25 anni di consiglio comunale di Biella, poi ci sono personaggi come Mike Buongiorno, Gigi Sabani, Morandi, gruppi musicali, con i Rokes, cantanti e poi la moda, Beppe Modenese, e politici, da Draghi a Renzi, Chiamparino, capi di Stato come Pertini, Scalfaro, Ciampi, Napolitano, medici di fama internazionale Veronesi, Cavalli, Bertetto...sono tantissimi gli scatti del fotografo Roberto Marchisotti, da tanti amato, da altrettanti visto un po' come un burbero, in certe occasioni, ma lui è così. A Biella e non solo, è conosciuto in diversi ambienti, grazie alla sua professionalità.

Classe Anni 50 Roberto ha iniziato a famigliarizzare con la macchina fotografica quando era ancora un ragazzino. A 16 anni è già fotoreporter qualificato. Fa parte dell'associazione Nazionale Fotografi Professionisti all'interno della quale è riconosciuto con il quinto dei sette livelli previsti dalla classificazione Tau Visual Milano, è iscritto all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti. Nella sua carriera vanta reportage di cronaca per testate giornalistiche, nell'ambito sportivo, della moda, ha pubblicato su “Herald Tribune” in copertina e ha ricevuto tantissimi attestati di stima da parte di politici come Gilberto Pichetto Fratin e Andrea Delmastro Delle Vedove e in altri ambiti, come quelli ricevuti da Ugo Adinolfi, Giuliano Grizzi, Fausto Fedele, Christian Barnard.

“A 9 anni mio papà mi ha regalato una macchina fotografica, una Bencini Koroll 2 – racconta entusiasta - . A 14 anni, finita la scuola, ho iniziato a lavorare come fotocronista in tre studi fotostampa, quindi con il giornalista Pietro Minoli, corrispondente Ansa, Rai e La Stampa. Eh, ne ho fatta di gavetta, tanta”. Il filo dei ricordi si snoda, e Roberto racconta la sua vita tra studio e giornali, con un unico comune denominatore: la sua passione per la foto. “Allora, facevamo i servizi tutti i giorni, poi arrivavamo nel pomeriggio tardi, magari bisognava svilupparli perché c'erano dei fatti di cronaca che dovevano essere pubblicati. Per questo verso le cinque e mezza si finiva il servizio, si stampava ancora tutto in camera oscura, si partiva, si andava alla stazione, e davo al macchinista del treno in mano il mio lavoro della giornata che lo metteva in un sacco dove c'era scritto “fuori sacco”, e questo arrivava a Torino, dove stampavano il giornale”.

Tanti servizi li faceva non perchè gli venivano chiesti, ma per passione, come quelli dei rally: “Allora non c'erano i faretti, parliamo degli Anni 70 – racconta - . Per fare delle belle foto di notte allora, andavamo in due, io e il ragazzo che mi faceva da assistente. Io gli dicevo cosa fare, usavamo la tecnica dei doppi lampi. Per i miei colleghi ero pazzo, mentre per me era la normalità”.

Biella? Per Roberto le vere soddisfazioni sono arrivate da fuori, racconta con un po' di amarezza: “Il mio lavoro è stato riconosciuto soprattutto fuori provincia, a Firenze per esempio, a Salsomaggiore dove seguivo Miss Italia, negli ambiti della politica della capitale: ho fotografato tra gli altri Andreotti, La Russa, Crosetto, Berlusconi, Cota, Rutelli. Odio invece il calcio – confessa - , mi sono sempre rifiutato di seguirlo. Adoro i ritratti”.

Il segreto per uno scatto da professionisti? “La luce, l'ora – conclude Roberto - . Guardi e aspetti, non devi avere fretta. Quando andavo al carnevale di Venezia viaggiavo di notte, e alle 5 del mattino iniziavo a girare per le vie..e lì nasceva la magia”.



s.zo.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore