La XXII Delegazione Biellese del CNSAS, conta 51 unità, suddivise in 3 stazioni territoriali, di questi:
- 2 Medici di emergenza
- 1 Istruttore Regionale Sanitari
- 1 Infermiere
- 7 Tecnici di Soccorso Alpino
- 1 Tecnico di Centrale Operativa
- 1 Unità Cinofila (Valanga, Superfice, Macerie)
- 1 Istruttore Nazionale Cinofilo
- 1 Tecnico di Ricerca
- 6 Piloti drone
Tutto il personale è certificato per l’utilizzo di DAE defibrillatori semi automatici.
Il servizio sul territorio viene svolto con l’ausilio di 3 mezzi fuoristrada attrezzati per i vari interventi tecnico sanitari.
Anche il Soccorso Alpino Biellese in linea con il Servizio Regionale Piemontese guarda al futuro, molte le novità, per garantire un servizio sempre più di eccellenza:
- lo sviluppo di una nuova rete delle radio comunicazioni
- l’aumento della preparazione del personale soprattutto in ambito sanitario
- l’utilizzo di sistemi tecnologici quali Droni e sistemi operativi GPS
- ultima ma non come importanza, la possibilità di utilizzare un servizio di Elisoccorso notturno, messo a disposizione da Azienda Zero Piemonte, servizio che ad oggi, anche nel Biellese, ha risolto in tempi brevissimi interventi che fino allo scorso anno avrebbero richiesto numerose ore d’intervento.
I dati sull’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese durante un’annata caratterizzata dal maltempo.
In sintesi, l’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha segnato 1.916 eventi di soccorso, 1.437 missioni di soccorso e 1.646 persone soccorse. Si ricorda che questo tipo di attività viene svolto dal servizio piemontese del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) a cui la Repubblica Italiana attribuisce le attività di soccorso e recupero degli infortunati in montagna, in ambiente ipogeo e in terreno impervio con le leggi 74/2001 e 126/2020. Il SASP effettua attività di soccorso sanitario in convenzione con l’Azienda Zero della Regione Piemonte. La meteorologia e il soccorso in montagna Secondo il report sull’andamento meteorologico del 2024 pubblicato da Arpa Piemonte (https://www.arpa.piemonte.it/notizia/andamento-meteorologico-2024) lo scorso anno è stato il secondo più piovoso, dopo il 1977, in regione dall’inizio dei rilevamenti. Si tratta di un dato di cui è importante tenere conto nella presentazione del bilancio di attività del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese perché i due aspetti sono correlati. Il numero di persone che si infortunano o hanno bisogno di assistenza in montagna dipende statisticamente dal numero di persone che frequentano questi territori. E indubbiamente con condizioni meteorologiche sfavorevoli è meno probabile partire per gite, escursioni o ascensioni in terreno impervio. Probabilmente è questa la principale spiegazione della diminuzione di tutti i parametri per misurare l’attività dei tecnici SASP nel 2024, dopo i record assoluti registrati nel 2023, anno caratterizzato da condizioni meteorologiche estremamente siccitose. Occorre tuttavia segnalare come la flessione non sia stata così marcata delineando un sensibile aumento medio di attività nel campo del soccorso in montagna a partire dal 2020.
Le chiamate in Centrale Operativa
L’allertamento della Centrale Operativa è il primo passo per l’attivazione di un’operazione di soccorso alpino o speleologico. L’utente effettua la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 che gira gli allarmi provenienti da terreno impervio al Tecnico del Soccorso Alpino presente h24 presso la sala dell’Emergenza Sanitaria di Grugliasco (TO). Nel 2025 le chiamate gestite dai Tecnici di Centrale Operativa SASP sono state 1.916, in flessione rispetto al record di 2.181 stabilito 2024. Oltre al miglioramento delle infrastrutture telefoniche mobili che consente di effettuare una chiamata di emergenza anche dalle aree più remote della regione e alla sempre più radicata abitudine a rivolgersi ai numeri telefonici d’emergenza, occorre segnalare che aumentano gli allarmi lanciati tramite applicazioni per smartphone tra cui Georesq sviluppata dal CNSAS e tramite device come smartwatch. Da questo punto di vista si segnala anche un aumento di false chiamate, complessivamente 72, risultanti principalmente da allertamenti automatici non verificabili.
Le missioni di soccorso
Delle chiamate che sono transitate presso la Centrale Operativa nel 2024, 1.437 sono state le missioni effettivamente attivate sul territorio, 92 in meno record segnato nel 2023.
Operazioni aeree o via terra
Gli interventi di soccorso alpino vengono condotti in due modi: con il supporto dell’eliambulanza del Servizio Regionale di Elisoccorso (il tecnico SASP è a bordo in tutte le missioni) oppure esclusivamente dalle squadre a terra. Nel 2024, l’elicottero è intervenuto nel 68% delle missioni segnando una diminuzione rispetto all’80% del 2022 e al 72% del 2023. Il contributo generale offerto dalla presenza delle squadre a terra rimane fondamentale se si considera il dato delle persone soccorse che nel 47% dei casi vengono recuperate soltanto via terra, senza l’ausilio degli elicotteri. La diminuzione dell’operatività degli elicotteri trova una spiegazione, nuovamente, dal confronto con i dati meteorologici perché tali velivoli sono in grado di operare prevalentemente con condizioni di visibilità buona, sostanzialmente con bel tempo.
Le persone soccorse
Nel 2024 il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha recuperato 1.646 persone (1.793 il record precedente del 2024). 555 sono stati gli illesi, 1.017 i feriti e 72 deceduti. Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (49%) seguite dai malori (15%), e riguardano gli uomini nel 75% dei casi e le donne nel 25%. Infine, il 94% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero contro il 4% di residenti in montagna e il 2% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro. In nessun caso sono state applicate le spese di compartecipazione agli interventi previste dalla deliberazione n. 27-2363/2015 della Giunta Regionale piemontese.