Sono le parole dell’assessore all’Istruzione del comune di Biella Livia Caldesi che ci raccontano il percorso del convegno “Qualità educativa e architetture di benessere”, che si è svolto a Biella nelle giornate di venerdì 4 e sabato 5 aprile, e che si è concluso con una partecipazione straordinaria e un entusiasmo che ha travolto e superato ogni aspettativa.
Due giorni intensi, profondi, generativi, che rappresentano molto più di un evento formativo: sono il punto di partenza di una vera e propria rivoluzione gentile dei servizi educativi del nostro territorio. Un invito collettivo a cambiare sguardo, linguaggi e pratiche. A farlo insieme. I numeri raccontano un successo concreto e diffuso: oltre 60 partecipanti tra amministratori, tecnici comunali e dirigenti scolastici nella giornata di venerdì; più di 270 educatori, insegnanti e coordinatori pedagogici presenti in sala sabato; centinaia di partecipanti collegati online, con oltre 300 visualizzazioni in soli due giorni dei video trasmessi in streaming; 22 relatori provenienti da Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Puglia, voci autorevoli e rappresentative di eccellenze pedagogiche, progettuali, amministrative.
Il convegno ha visto la presenza istituzionale significativa dell’Ufficio Scolastico Provinciale, della Regione Piemonte e soprattutto di tutto l’Ufficio Regionale dedicato al Sistema Integrato Zerosei. Le riflessioni emerse hanno toccato nodi cruciali per il presente e il futuro dei servizi educativi: la cura degli ambienti come gesto pedagogico quotidiano; la bellezza come diritto e condizione dell’apprendere; la progettazione partecipata, non “per” ma “con” i bambini; la necessità di educare al benessere e all’autonomia; l’importanza di una comunità educante viva, capace di osare e cooperare; il valore delle piante, dei materiali, della luce, che diventano compagni di esplorazione e meraviglia.
“Tutto questo è stato reso possibile grazie all’accompagnamento sensibile della coordinatrice pedagogica territoriale Claudia Ottella, che ha saputo intrecciare con sapienza le parole dei relatori ai mestieri immaginari — eppure profondamente reali — per salvare il mondo dell’educazione – sottolinea l'assessore Caldesi - Abbiamo chiamato a raccolta pensiero, esperienza, ricerca. Ma soprattutto persone. Persone che hanno portato in dono non solo competenze, ma passione, visione, responsabilità. E ora, da lunedì, nulla potrà più essere ignorato. Chi amministra non potrà più far finta di non sapere. Perché ciò che è emerso con forza è che la qualità educativa non è un’opzione, ma una scelta politica. Chi lavora nei servizi non potrà più nascondersi dietro al 'si è sempre fatto così', perché ciò che serve è coraggio, formazione, capacità di mettersi in discussione. Il Manifesto del Coordinamento Pedagogico Territoriale, presentato al termine del convegno, non è un punto d’arrivo, ma una mappa da seguire. Contiene visioni, direzioni, parole-chiave che guideranno le nostre azioni a partire da oggi. Un documento che racchiude ciò che abbiamo costruito insieme: uno sguardo comune, un progetto condiviso, una responsabilità diffusa. Grazie a chi ha creduto in questa visione. Grazie a chi ha partecipato, riflettuto, offerto il proprio pensiero. Grazie a chi continuerà questo cammino, passo dopo passo. Perché la qualità educativa non si proclama: si costruisce. E ogni scelta, da lunedì in poi, potrà essere un pezzo di futuro migliore”.