Il 24 marzo scorso, a Vigliano Biellese, un uomo si è presentato presso l'abitazione di un’anziana di 87 anni, con il falso pretesto di necessitare di lavori sartoriali; la donna, riconoscendo nell’uomo una persona a lei nota, ha acconsentito che lo stesso entrasse nella propria abitazione, ove saltuariamente si dedicava a piccole attività di cucito.
Una volta all'interno, l'uomo ha richiesto alla pensionata una somma di denaro; al suo rifiuto ne è nata una colluttazione nel corso della quale la vittima è stata spintonata a terra, ove ha battuto violentemente il capo, e colpita più volte con un coltello, ferendola al collo ed al torace, asportandole il telefono cellulare e del denaro contante, allontanandosi immediatamente per le vie circostanti. La donna, soccorsa da un familiare, sopraggiunto nella sua abitazione, è stata trasportata in gravi condizioni presso l'ospedale di Ponderano per le cure del caso.
Il 1° aprile scorso, a Biella, i militari del Nucleo Investigativo unitamente a quelli della Stazione Carabinieri di Vigliano Biellese, a conclusione delle indagini, immediatamente condotte a seguito dell’evento e sviluppate attraverso la testimonianza della vittima, delle persone informate sui fatti, la disamina delle immagini del sistema di videosorveglianza del comune di Vigliano, l’analisi dei tabulati telefonici, hanno acquisito gravi ed inconfutabili indizi di responsabilità in merito alla citata rapina nei confronti di un uomo di origine straniera, 20 anni, residente in provincia di Vercelli, ma di fatto senza fissa dimora, disoccupato, incensurato.
Il Procuratore Capo della Repubblica di Biella, Ruggero Mauro Crupi, concordando con le risultanze investigative, a cui erano giunti gli inquirenti, stante il pericolo di fuga, ha disposto il fermo di indiziato di delitto nei confronti dello stesso e l’associazione presso la casa circondariale di Biella, contestandogli oltre il reato di rapina anche quello di tentato omicidio, stante la gravità delle lesioni inferte alla vittima. Fermo convalidato dal GIP il 4 aprile successivo.
I Carabinieri sono giunti all’identificazione del colpevole attraverso la testimonianza della vittima, affidata, sebbene in stato confusionale, ad altro parente che ha permesso di stringere il cerchio dei sospettati su quattro persone. I successivi accertamenti, esperiti sui tabulati telefonici dell’anziana donna, hanno permesso di evidenziare i contatti tra la stessa e uno dei sospettati; quest’ultimo inoltre, attraverso l’analisi dei frame di alcune telecamere di video sorveglianza urbana ubicate in prossimità dell’abitazione della vittima, è risultato presente nell’area dell’evento in orari assolutamente compatibili con i fatti.
Alla luce degli elementi schiaccianti a suo carico, l’autore del reato, nella notte del 1° aprile, rintracciato a bordo della propria autovettura, che utilizzava come domicilio, ed accompagnato presso questo gli uffici del Nucleo Investigativo ha confermato le sue responsabilità davanti al proprio legale.