Oggi, 15 aprile, ricorre la Giornata Nazionale del Made in Italy, dedicata alla promozione della creatività e dell’eccellenza italiana. Si è scelto questo giorno coincidente con la nascita di Leonardo Da Vinci, avvenuta nel lontano 1452.
In tale ambito, sono previsti eventi - presso le istituzioni, le scuole, le imprese - con l'obiettivo di riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario, oltre a responsabilizzare l’opinione pubblica per promuovere la tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere e dei prodotti italiani e sensibilizzare i giovani a scegliere le professioni artigianali e creative legate alle eccellenze delle nostre manifatture.
Per tale giornata, abbiamo chiesto il parere di importanti figure del panorama biellese. Per Carlo Piacenza, imprenditore e volto noto del settore manifatturiero, il Made in Italy è “uno dei marchi più importanti e riconosciuti al mondo. Quando si legge di Made in Italy il consumatore mondiale è consapevole che si trova di fronte ad un prodotto di eccellenza. Simili attestati li riceviamo dagli stessi grandi produttori. In particolare, tra gli stati europei, siamo ancora l'unica realtà manifatturiera di enorme valore. È giusto, quindi, dedicare una giornata come questa. In tutti i campi, sappiamo operare in maniera innovativa realizzando prodotti e beni di eccellenza”.
Paolo Barberis Canonico, presidente dell’Unione Industriale Biellese, ha aggiunto: “Il Made in Italy è un patrimonio soprattutto culturale, che genera conseguenze economiche: è un brand riconosciuto in tutto il mondo che rappresenta le capacità uniche del 'saper fare' italiano in svariati settori. In questo senso, sarebbe forse opportuno affiancare al concetto di ‘Made in Italy’ anche quello di ‘Made by Italians’ perché sono le persone che fanno la differenza, a partire dagli imprenditori. L’industria, infatti, è il cuore pulsante del Made in Italy e la forza della nostra filiera produttiva è la sinergia tra competenze, territori e passione. Una filiera che, nei diversi settori, va sostenuta, rafforzata e valorizzata per superare i limiti dimensionali della maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale, a beneficio di un sistema più solido e competitivo”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente di CNA Biella, Gionata Pirali: “CNA da tempo si confronta con le Istituzioni e il Governo per le azioni dedicate al Made in Italy non in un’ottica esclusivamente tessile ma anche con uno sguardo alle imprese della filiera della cultura e della creatività. Con la legge sul Made in Italy si è compiuto un passo in avanti ma ciò non basta. Serve anche un passo culturale che dia un significato più ampio al concetto retrostante. Consolidare il settore del Made in Italy significa riconoscere anche il talento e la creatività degli artigiani e degli artisti che vi operano, che sono custodi dello straordinario bagaglio culturale espressione dei nostri territori e delle tradizioni che li caratterizzano, veri maestri le cui realizzazioni fondono abilità antiche e senso della sperimentazione. Alimentare l’abitudine al bello e al ben fatto rappresenta il motore per un’economia di qualità, che possa essere quindi competitiva anche per il nostro territorio”.
Per Cristiano Gatti, presidente di Confartigianato Biella, la giornata odierna è “importante da sfruttare assolutamente, soprattutto per far conoscere le competenze, le professionalità, le eccellenze presenti nel Biellese legate al Made in Italy e al mondo artigianale. Biella si fregia del titolo di Città Creativa UNESCO grazie all'artigianato di eccellenza e di esempi ce ne sono davvero tantissimi. È anche un artigianato che esporta e perfino le nostre imprese sono colpite dall'incognita e dal dramma dei dazi. L'artigianato, da sempre, rappresenta l'eccellenza e il Made in Italy: mi riferisco al vero manufatto realizzato a mano, o su misura, unico nel suo genere, davvero autentico. Artigianato è anche moda che oggi, viste le difficoltà economiche attuali, vive un momento di forte difficoltà ma ne uscirà con la sostenibilità, l'innovazione e le sue grandi competenze. La moda è un pilastro fondamentale per la crescita e la competitività del nostro paese. Qualche dato: ci sono in Italia circa 80mila aziende produttive della moda, di cui il 50 per cento sono imprese artigianali. 446mila sono addetti nel settore, 139mila di questi appartengono al mondo dell'artigianato e 285mila sono microimprese, con una media di 50 addetti”.