La fotografia ritrae il Villaggio Felice Trossi, costruito a partire dal 1919 dalla Pettinatura Italiana. Questo esempio di villaggio operaio rappresenta una visione innovativa dell'epoca, in cui industria e benessere sociale si intrecciano per garantire produttività e armonia. Gli edifici, progettati secondo i principi dell'urbanistica razionale, ospitano 39 residenze dotate di orti privati, magazzini esterni, camini, acqua potabile ed energia elettrica.
Il reticolo ortogonale delle strade è funzionale e ordinato, con ingressi separati per evitare assembramenti non previsti. Al centro del progetto, la promozione della "pace sociale": la vicinanza tra abitazioni e stabilimenti agevola il lavoro e incentiva il senso di appartenenza alla comunità. Gli orti, simbolo di autonomia e cura condivisa, contribuiscono anche alla sussistenza alimentare delle famiglie operaie.
La vita quotidiana è arricchita da servizi culturali, ricreativi e religiosi: il cine-teatro, la biblioteca, la chiesa di San Giuseppe, la polisportiva Erios e il convitto femminile sono luoghi di aggregazione e formazione, volti a migliorare la qualità della vita e allontanare i lavoratori dai "vizi" come l’alcolismo.
Questa fotografia racconta non solo un luogo, ma una filosofia industriale: investire nelle persone per costruire una comunità stabile e produttiva, un’idea che ha segnato un’epoca e lasciato un segno profondo nella storia del lavoro.