In questo tempo d’immagini che poco ci fanno immaginare, restano chiuse in chissà quali cassetti testimonianze d’altri tempi, come ricordi confusi. Tempi di quando la fotografia era davvero significativa e significante di un evento eccezionale, di qualcosa da mandare a memoria e conservare in un cassetto.
Abbiamo riaperto il cassetto dell’Archivio fotografico Corona, artigiano della fotografia che ha documentato la vita del paese per trent’anni buoni del Novecento, per cercarci dentro un ricordo e un’emozione. Per vedere com’eravamo attraverso questo buco di serratura della storia recente, aperto grazie a quegli scatti conservati con cura.
Quei 25 Aprile ritrovati erano allora evento sociale di festa e celebrazione, rispetto per il dolore di una lotta di Liberazione costata lacrime e sangue e monito per il futuro di là da venire. E siamo noi, adesso, mentre leggiamo queste parole e guardiamo queste immagini, quel futuro che allora poteva solo essere “immaginato”. Sono questi i tempi in cui le generazioni che hanno vissuto quegli eventi in prima persona stanno andando a esaurimento ed è per questo che chiediamo soccorso ai frammenti di storia di questo paese per ricordarci cos’era il 25 Aprile, del suo significato e della sua necessità di farne memoria viva nel tempo.
Altri tempi, altri 25 Aprile. La stessa necessità.