Non hanno commesso il reato di turbativa d'asta i due dipendenti Cosrab che, nel 2019, stilarono il bando per la gara d'appalto del valore di 500mila euro, per i servizi di smaltimento, raccolta e selezione plastica differenziata e che, il 16 dicembre di quell'anno, si aggiudicò la società Bergadano di Gaglianico.
L'indagine, che ha riguardato anche i vertici di Bergadano, è partita dall'incendio doloso appiccato all'azienda di Gaglianico nell'agosto 2019. Durante l'inchiesta sull'incendio, le intercettazioni telefoniche dei Carabinieri avevano registrato una conversazione tra uno dei due dipendenti Cosrab ed un rappresentante della Bergadano, da cui sembravano trapelare irregolarità dell'appalto per favorire la stessa Bergadano, unica partecipante alla gara.
Irregolarità che, dopo un'attenta analisi da parte della Procura della Repubblica di Biella, ha portato a chiarirne la mancanza, cosi da chiudere l'indagine con la richiesta di archiviazione per i due dipendenti Cosrab.
Soddisfatto il presidente Cosrab, Gabriele Bodo Sasso: “C'è stato un misunderstanding sui vizi della gara d'appalto nella telefonato intercettata. Mi fa piacere che la magistratura abbia riscontrato la correttezza e linearità dell'operato di questi due nostri dipendenti e che tutto è stato fatto nel pieno rispetto di norme e procedure”.