CRONACA - 15 settembre 2022, 20:14

Omicidio di viale Macallè, Gregory dal carcere: “Non volevo uccidere Andrea ma fermarlo”

La difesa del giovane ha annunciato che effettuerà una consulenza psicologica per il ragazzo, proprio per cercare di capire e comprendere la reazione e cosa possa essere scattato nella sua mente in quei momenti.

omicidio macallè

Omicidio di viale Macallè, Gregory dal carcere: “Non volevo uccidere Andrea ma fermarlo” (foto di repertorio)

“Gregory non voleva uccidere ma solo fermare e bloccare l'ennesima aggressione compiuta da Andrea Maiolo. Si è assunto la responsabilità di un gesto tragico, sconsiderato, inaccettabile, terribile di cui si pente amaramente e non riesce a darsi una spiegazione. Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Per bocca dei suoi avvocati Cristian Conz e Eden Veronese, è giunto il grido disperato di Gregory Gucchio, il 22enne di Cossato, ora in carcere, con l'accusa di omicidio per aver accoltellato a morte Andrea Maiolo, il fratello della sua fidanzata, al culmine della lite scoppiata quasi tre settimane fa all'interno del bar di Viale Macallè, a Biella.

Nel corso della conferenza stampa (indetta e fortemente voluta dall'indagato), i legali del giovane hanno annunciato di aver presentato istanza di riesame e di essere in attesa della data di fissazione. “Ci batteremo in questa sede – spiegano – per valutare se esiste un pericolo di reiterazione del reato così da chiedere una misura alternativa alla custodia cautelare in carcere, proprio alla luce della peculiarità del caso”.

Inoltre, i difensori sono pronti a effettuare una consulenza psicologica per il ragazzo, proprio per cercare di capire e comprendere la reazione e cosa possa essere scattato nella sua mente in quei momenti. Lo stesso Gucchio avrebbe confidato di vivere in uno stato di paura e ansia perenne, proprio a causa dei comportamenti aggressivi tenuti dalla vittima nell'ultimo periodo. Lo stesso avrebbe raccontato non solo della furiosa lite avvenuta il giorno prima del dramma (dove Gucchio, la fidanzata e lo stesso Maiolo erano stati assistiti dal 118) ma anche del venerdì sera, dove sarebbe intervenuto per prendere le parti del padre dell'ucciso, minacciato di morte proprio dalla vittima che gli avrebbe intimato di farsi gli affari propri.

Una tensione poi sfociata la domenica, come avrebbe raccontato lo stesso Gucchio: non appena ha visto i toni accesi della discussione dai monitor delle videocamere, sarebbe uscito dal laboratorio, impugnando la prima cosa che ha trovato, il coltello da cucina, e l'avrebbe colpito in pieno petto uccidendolo. Ora, il biellese resta nella casa circondariale di via dei Tigli, dove avrebbe tentato di mettersi in contatto con la fidanzata Alessia. La stessa avrebbe chiesto di avere un colloquio con lui in carcere. La difesa sta anche cercando di raccogliere le dichiarazioni dei familiari di Gucchio proprio per evidenziare il carattere del loro assistito, descritto dai più come un bravo ragazzo, altruista e generoso verso gli altri. “Siamo anche in attesa dell'autopsia – concludono Conz e Veronese - che appurerà le cause effettive della morte. Vogliamo capire se ci possono essere state anche delle concause in questa tragedia”.

Leggi anche: Omicidio di viale Macallè, niente domiciliari: resta in carcere il 22enne accusato dell'omicidio di Andrea Maiolo

Leggi anche: Ucciso a coltellate a Biella, è in carcere il 22enne per l'omicidio di Andrea Maiolo

Leggi anche: Biella, omicidio di viale Macallè: è Andrea Maiolo la vittima del delitto

Leggi anche: Biella, omicidio di viale Macallè: c'è un fermato

 

g. c.

SU