“È stata una grande sorpresa, non me l'aspettavo proprio. Ero a conoscenza che i colleghi americani avevano proposto la mia nomination. Ma tra essere candidati e risultare alla fine vincitore c'è una grande differenza. Sono davvero orgoglioso”.
Parola del professor Aldo Boglietti, docente biellese (con residenza a Cossila San Grato) del Dipartimento Energia Galileo Ferraris del Politecnico di Torino, insignito del premio Nikola Tesla “per l'eccezionale contributo alla generazione e all'utilizzo dell'energia elettrica”, come recita la motivazione ufficiale con cui l'Institute of Electrical and Electronics Engineers ha gratificato il suo lavoro nel campo del design, della caratterizzazione delle macchine elettriche e della modellazione magnetica e termica.
È la prima volta che il premio Nikola Tesla viene assegnato ad un accademico italiano, perlopiù biellese. Sicuramente un riconoscimento di prestigio non solo per l'Italia ma anche per il nostro territorio. Come riportato sul sito dell'ateneo torinese, il professor Boglietti è stato un pioniere nella corretta valutazione energetica delle macchine elettriche alimentate da inverter. I suoi metodi rappresentano oggi un punto di riferimento mondiale ad alto impatto per il miglioramento di efficienza dei sistemi industriali e dei sistemi di propulsione elettrica.
“Tengo a precisare che l’assegnazione del premio Nikola Tesla non rappresenta il traguardo di un singolo, ma di un gruppo di ricerca tra i più prestigiosi nella comunità scientifica delle macchine azionamenti e convertitori elettici – spiega il docente biellese sul sito del Politecnico - Credo che il premio vada nella continuità di una tradizione che vede nascere il gruppo di ricerca di cui faccio parte, dalla figura di una degli scienziati italiani e piemontesi più prestigiosi 'Galileo Ferraris' fondatore della prima scuola di Elettrotecnica italiana poi diventata Politecnico di Torino. Vorrei ringraziare tutti i colleghi con cui ho collaborato nella mia vita accademica iniziata nell’ormai lontano 1984, per avermi trasmesso le loro capacità scientifiche ed umane, che hanno permesso il raggiungimento di questo traguardo.”