Toni forti e perentori ieri, giovedì 21 settembre, in Consiglio Provinciale, da parte del Presidente Emanuele Ramella Pralungo durante la sua risposta all’interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Biellese al Centro” sul tema Termovalorizzatore di Cavaglià.
L’impianto di termovalorizzazione di rifiuti speciali, il cui progetto è stato presentato dal A2A, è infatti soggetto ad autorizzazione della Provincia.
“Alla Provincia spetta la parte tecnica. – afferma Ramella Pralungo - Infatti abbiamo sollevato al proponente A2A 61 quesiti, ognuno articolato in molte domande, sul progetto. Abbiamo chiesto perché l’impianto non sfrutta tutta l'energia che produce, disperdendone molta, in particolare termica. Abbiamo chiesto spiegazioni sul dimensionamento perché sembra sovradimensionato rispetto all’entità dei rifiuti. Abbiamo chiesto perché il proponente prevede di bruciare anche rifiuti diversi da quelli speciali”.
“Inoltre – continua il Presidente – abbiamo chiesto perché è stato scelto il sito di Cavaglià. Perché A2A viene a bruciare a Cavaglià rifiuti prodotti in massima parte nelle province di Alessandria, Cuneo e Torino. Tenuto conto che il Piano Regionale dei rifiuti speciali prevede che vengano smaltiti in luogo prossimo ai luoghi di produzione in modo da limitare la movimentazione ed il trasporto degli stessi”.
“In merito a questi 61 quesiti – precisa Ramella Pralungo – A2A ha richiesto la sospensione del termine di legge di 30 giorni per rispondere, chiedendo maggiore tempo, per un massimo di 180 giorni”.
Il Presidente Ramella Pralungo ha invitato chi chiede un intervento provinciale sul tema a rivolgersi alla sede competente: “E’ il Cosrab, consorzio di cui fanno parte i 74 Comuni Biellesi, che deve fare un ragionamento politico sul tema. Quindi invito tutti i sindaci a convocare un’assemblea Cosrab per discuterne. Da parte della Provincia la massima disponibilità ad informare i sindaci sulla procedura tecnica”.
Ramella Pralungo rivendica anche le scelte politiche fatte dalla Provincia: “Fatti concreti e non parole sui giornali. Abbiamo studiato la materia in tutte le sue sfaccettature. Abbiamo istituito una commissione pubblica di inchiesta a cui hanno partecipato esperti nostri, della Regione e del Comune di Cavaglià, e che ha chiesto il parere di Asl e Arpa. Commissione, non obbligatoria per legge, alla quale cittadini, Comuni, Consorzi di Comuni, associazioni potevano formulare proprie istanze: a parte il Comune di Cavaglià quesiti tecnici non se sono arrivati. A livello regionale, siamo l’unica provincia del quadrante con Vercelli, Novara e VCO che ha sollevato obiezioni. Per noi, dal punto di vista dei rifiuti, il Basso Biellese ha già dato tanto”.
“Dal canto loro, - conclude il Presidente - i sindaci biellesi, che in questi anni hanno esportato lo smaltimento dei rifiuti speciali, hanno formulato 0 obiezioni politiche sul tema, ma hanno fatto tanti passaggi sui giornali”.