Benessere e Salute - 29 dicembre 2023, 20:10

"Il mondo esterno" entra in Rianimazione all'ospedale di Biella attraverso le “Finestre virtuali”, FOTO

Il progetto rappresenta l'evoluzione di un progetto più ampio, iniziato nel 2016

"Il mondo esterno" entra in Rianimazione all'ospedale di Biella attraverso le “Finestre virtuali”, FOTO

"Il mondo esterno" entra in Rianimazione all'ospedale di Biella attraverso le “Finestre virtuali”, FOTO

“Quando si tratta di riprendersi dopo aver perso coscienza, ci vogliono dei mezzi facilitatori, e la nostra idea è stata quella di portare dentro alla rianimazione il mondo esterno”. E' “Finestre virtuali”, il progetto presentato oggi venerdì 29 dicembre all'ospedale di Biella, firmato da Asl Biella, Amici dell'Ospedale e Leo Club Biella, spiegato con le parole del dottor Leo Galligani, presidente degli Amici dell'Ospedale. “Finestre virtuali” rappresenta l'evoluzione di un progetto più ampio, iniziato nel 2016. Oltre a Leo Galligani sono intervenuti alla presentazione anche Paolo Garavana – Direttore Amministrativo ASLBI, Giovanni Ploner (Vice Presidente) e Alessandro Trigali in rappresentanza del Leo Club Biella, Adriano Guala Vice Presidente dell’Associazione Amici dell’Ospedale, Claudia Montagnini – Direttrice S.C. Anestesia e Rianimazione ASL BI, Alessandra Paggioro – Responsabile S.S. Rianimazione ASL BI, Umberto Colageo – già Responsabile S.S. Rianimazione ASL BI, Claudia Gatta – Coordinatore RAD Dipartimento Chirurgico ASL BI e Alberto Petti – Responsabile S.S. Ingegneria Clinica ASLBI.

Sette anni fa, nel reparto di rianimazione dell'allora neo ospedale, grazie alla donazione di una famiglia, avevano trovato spazio pannelli che ritraevano foto dei fotografi biellesi Bini e Simonetti, scelti dall'equipe proprio per rendere riconoscibili ai pazienti luoghi familiari.

L'anno seguente, attraverso il progetto “Rianimazione smart”, si era permesso alle persone ricoverate nello stesso reparto di interagire con il mondo esterno, con i parenti, attraverso lo schermo, grazie a quella che oggi è la classica videochiamata che allora non era però molto conosciuta. E metterla in pratica nel reparto non era stato per nulla semplice, in quanto si era trattato di adattare uno schermo all'utilizzo di una persona allettata, e che non intralciasse nemmeno il lavoro del personale. Sono diverse le storie a lieto fine raccontante dal personale del reparto e di chi ha lavorato lavorato al progetto, che hanno visto protagonisti pazienti di rianimazione. Tra queste quelle di una mamma che in seguito a complicanze al parto non aveva potuto abbracciare la sua piccola e che al suo risveglio l'ha vista la prima volta proprio grazie una videochiamata; e poi c'è quella di un tassista di Torino, che ricoverato a Biella a causa di una grave malattia, restava per ore connesso con la propria famiglia per sentire meno la lontananza.

Ed ecco anni dopo l'idea di “Finestre virtuali”: pensato prima del Covid, ma frenato dalla pandemia. Il progetto ha visto la luce in questi mesi. Nel reparto hanno trovato spazio grandi schermi, sistemati talvolta accanto ai letti, altri alle pareti, sui quali vengono proiettate immagini di webcam del territorio, di Oropa, per esempio, di camini accesi sotto le feste, del territorio in generale, per permettere ai pazienti ricoverati in un reparto senza finestre e nel quale sarebbe difficile trovare diversamente sollievo, di rivedere il mondo esterno. L'obiettivo è quello di renderli più sereni, di alleviare le loro lunghe giornate, magari anche eliminando anche loro dei medicinali. "Anni addietro si pensava che le persone in terapia intensiva dovessero essere isolate dal mondo esterno - conclude Leo Galligani - . Nell'ospedale vecchio le finestre erano chiuse con tendoni, mentre con il tempo la concezione è cambiata, e si pensa invece che lo stimolo possa aiutare in determinate situazioni. Visto però che il reparto nel nuovo ospedale è senza finestre, ecco che entra in gioco il nostro progetto".

stefania zorio

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