ATTUALITÀ - 03 settembre 2024, 06:50

Telefoni a scuola: utili o dannosi? La parola di studenti, genitori e insegnanti

Telefoni a scuola: utili o dannosi? La parola di studenti, genitori e insegnanti.

Telefoni a scuola: utili o dannosi? La parola di studenti, genitori e insegnanti.

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato che le normative riguardo all’utilizzo dei cellulari in classe cambieranno. Infatti, i telefoni saranno vietati almeno fino alla terza media.

Negli ultimi anni, un dibattito è sempre stato piuttosto acceso: è utile usare i telefoni a scuola? Alcuni si esprimono negativamente, in quanto potrebbe causare distrazione; altri positivamente, perché possono scaricare il libro digitale e quindi alleggerire le cartelle.

Alba, che è sia mamma, sia professoressa, è d’accordo con Valditara e afferma: “Io sono dell’idea che usare il telefono a scopi didattici e sotto l’ausilio degli insegnanti abbia senso. Spero che i miei figli non utilizzino il cellulare in classe, perché ho ribadito loro più volte di stare attenti e, se non ascoltano il docente, aumentano il lavoro da svolgere a casa. In quanto insegnante, richiedo ai miei studenti di riporre il telefono spento nello zaino”.

Antonio, un ex studente che ha vissuto la quarantena, periodo in cui la tecnologia era fondamentale e sfruttata al massimo, asserisce: “È diventato imprescindibile usare il telefono e altri dispositivi. Sarebbe importante diffondere consapevolezza tramite una vera e propria educazione tecnologica e vedere il cellulare come uno strumento d’apprendimento.  Si devono scoprire le potenzialità per la formazione e l’informazione: adesso, è tutto a portata di mano, ma nessuno sfrutta questa opportunità”.

Il ragazzo apre la possibilità di dare vita a corsi oppure a una vera e propria materia scolastica, insegnata da persone competenti, per approcciarsi in maniera più consapevole alla tecnologia: “Se temiamo il futuro ci sovrasterà, per questo chi non sarà in grado di utilizzare i nuovi strumenti, ad esempio l’intelligenza artificiale, sarà sempre un passo indietro agli altri”.

Il settore tecnologico, soprattutto in futuro, può rivelarsi un ottimo sbocco lavorativo e una studentessa, Alice, ha raccontato in merito: “È necessario stabilire in classe dei momenti di utilizzo e non.

La tecnologia può essere uno sbocco lavorativo importante, perché ormai ogni genere di mestiere richiede competenze tecnologiche. Tante operazioni si devono svolgere online: prenotare una visita, pagare le tasse scolastiche o le gite. È giusto quello che afferma Valditara, perché i ragazzi giovani devono sviluppare competenze umane e relazionali”.

Tuttavia, è necessario utilizzare i mezzi tecnologici in maniera consapevole, come spesso non accade, soprattutto a scuola. Capita, infatti, che diversi studenti registrino le lezioni senza chiedere il consenso o scattino le foto agli insegnanti. A questo proposito, Caterina, un’alunna, racconta: “Sono d’accordo che i telefoni non debbano essere utilizzati nelle ore di lezione, a meno che il professore non lo autorizzi, perché vengono usati molto spesso a sproposito e alle volte in mancanza di rispetto dei docenti, che stanno parlando per noi. Io personalmente non mi sono mai sentita distratta durante la lezione a causa del telefono, in quanto mi è stato insegnato che non bisogna usare il cellulare”.

Sono i genitori ad avere la responsabilità di insegnare ai propri figli di non usare il telefono durante le ore di lezione, a meno che non sia indispensabile e fondamentale. A questo proposito, Stefania, mamma di due figli, risponde: “Se è fondamentale usare il telefono a scuola, è giusto che si utilizzi. Io dico sempre a mio figlio di non usarlo e lasciarlo spento. L’importante è usare il cellulare se serve. Molto spesso, i ragazzi usano il telefono per comunicare con i propri familiari, in situazioni di necessità”.

Secondo molti insegnanti e genitori, utilizzare il cellulare a scuola durante l’intervallo blocca l’interazione tra gli studenti, che preferiscono guardare Instagram, Tik Tok o altri social. In merito a questo argomento, Stefania continua:

“Il telefono è uno strumento che fa socializzare i ragazzi in maniera diversa, per esempio, con i gruppi su Whatsapp. Mio figlio è appassionato di moto e ha creato con i suoi amici un gruppo Whatsapp, in cui vengono condivise foto di moto. Bisogna usare il telefono con moderazione e con criterio: se vedessi mio figlio incollato al cellulare da un’ora, ovviamente interverrei. Sono convinta che la scuola debba educare gli alunni sotto questo punto di vista”.

È Gianpaolo, papà di un figlio, a pensarla diversamente da Stefania. Infatti, ha affermato: “Se il telefono viene utilizzato per la ricerca o l’apprendimento, può essere un ottimo strumento. Io sono cresciuto con i dizionari e le enciclopedie e si viveva benissimo.

Non sono d’accordo che i ragazzi utilizzino lo smartphone a scuola, nemmeno all’intervallo, se non in caso di emergenze, come problemi di salute. I ragazzi devono socializzare e lasciare il telefono da parte. Ai miei tempi, lasciavamo i cellulari spenti in cartella. Io non scrivo mai a mio figlio, mentre lui è a scuola, perché è un luogo sicuro e voglio lasciargli i suoi spazi”.

L'utilizzo del cellulare a scuola è un argomento controverso che solleva diverse considerazioni. Da un lato, questi dispositivi possono essere strumenti utili per l'apprendimento, fornendo accesso rapido a informazioni, risorse educative e piattaforme digitali che possono arricchire l'esperienza didattica. Dall'altro lato, i cellulari possono rappresentare una fonte di distrazione, interferendo con l'attenzione degli studenti

Le scuole potrebbero adottare politiche che regolamentano l'uso dei cellulari, permettendone l'impiego in contesti educativi specifici, ma limitandolo durante le lezioni tradizionali per evitare distrazioni e garantire una partecipazione attiva degli studenti.

Erika Festa Rovera

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