ATTUALITÀ - 16 ottobre 2024, 17:00

Medicina, stop a numero chiuso e test ingresso per corsi di laurea. Cirio: "Rivoluzione importantissima"

Il governatore: "Constatiamo ogni giorno la difficoltà delle aziende sanitarie e ospedaliere a reclutare medici".

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Medicina, stop a numero chiuso e test ingresso per corsi di laurea. Cirio: "Rivoluzione importantissima"

Stop al numero chiuso e test ingresso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria. E' arrivato il via libera dalla 7^ Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso.

Ad annunciarlo è il ministero dell'Università e della Ricerca. La riforma prevede l'abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l'iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso. L’obiettivo è la riorganizzazione del sistema delle professioni medico-sanitarie in un’ottica di sostenibilità sia per gli Atenei che per il Sistema Sanitario Nazionale.

Il disegno di legge di delega al Governo mira a garantire una selezione più equa, basata sulle competenze acquisite degli studenti. L’accesso sarà infatti regolato attraverso i crediti formativi e la posizione in una graduatoria nazionale raggiunta. Una novità accolta in modo positivo dal presidente della Regione Alberto Cirio, che più volte aveva sostenuto questa necessità per affrontare la grave carenza di medici che il Piemonte si trova ad affrontare, come tutta l’Italia. Una battaglia portata avanti dal governatore in Conferenza della Regioni.

"Constatiamo ogni giorno - osserva Cirio - la difficoltà delle aziende sanitarie e ospedaliere a reclutare medici e anche quest’anno è emersa in maniera evidente la “crisi di vocazioni” rispetto ad alcune specializzazioni per le quale le domande sono state inferiori ai posti disponibili". 

"L’abolizione del numero chiuso rappresenta quindi una “rivoluzione” importantissima perché salvaguarda il merito, imponendo lo sbarramento dopo il primo anno, ma consente a chi vuole intraprendere la carriera medica di provarci senza che venga richiesta “in anticipo” la preparazione che è proprio l’Università a dover fornire” conclude il governatore.

Cinzia Gatti (Torino Oggi)

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