Fashion - 18 ottobre 2024, 09:46

Fabbriche Aperte Piemonte 2024, il Maglificio Maggia apre le porte al pubblico

I valori di Maglificio Maggia comprendono anche l’attenzione al territorio biellese e alle aziende che lo popolano e creano valore per lo stesso

Fabbriche Aperte Piemonte 2024, il Maglificio Maggia apre le porte al pubblico

Fabbriche Aperte Piemonte 2024, il Maglificio Maggia apre le porte al pubblico

Maglificio Maggia è un’azienda storica del territorio biellese con sede a Occhieppo Superiore nello stabilimento originario del 1780; la famiglia Maggia, alla nona generazione, guida l’azienda che ad oggi produce e commercializza in tutto il mondo tessuti a maglia destinati ai più prestigiosi brand globali.

Il reparto di tessitura interno all’azienda conta oltre 40 telai circolari di ultima generazione, che lavorano tutte le fibre più pregiate: sempre ad Occhieppo è presente anche un reparto di tintoria e finissaggio con ciclo cotoniero e l’accurato controllo qualità.

“Ascoltiamo il passato per un futuro responsabile”; questa è la mission aziendale, che si declina in ogni aspetto della produzione di Maglificio Maggia, volta a ricercare l’eccellenza partendo dalle materie prime, con il supporto dei propri preziosi collaboratori e di pro cessi all’avanguardia per diffondere nel mondo il proprio saper fare.

I valori di Maglificio Maggia comprendono anche l’attenzione al territorio biellese e alle aziende che lo popolano e creano valore per lo stesso; proprio per questo motivo ha deciso di aderire anche nel 2024 al progetto Fabbriche Aperte Piemonte, che è un’importante iniziativa di avvicinamento del pubblico alle realtà aziendali.

L’anno scorso il successo è stato inaspettato e quest’anno le prenotazioni sono in linea con le aspettative, ciò è un importante segnale di interesse da parte del pubblico per le realtà aziendali; per le imprese è un’occasione unica di mostrare cosa succede “dietro alle quinte” dei prodotti che commercializzano, per sensibilizzare il pubblico sull’importanza del lavoro dei propri collaboratori e smentire il sentore comune che il lavoro in fabbrica non sia interessante.

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