È terminato con l'arresto per truffa aggravata la trasferta a Biella per un 18enne residente in provincia di Napoli.
È successo nei giorni scorsi nel capoluogo di provincia: stando alle prime ricostruzioni, due uomini avrebbero contattato al telefono una biellese ultra65enne spacciandosi per un finto maresciallo dei Carabinieri e un avvocato. Il primo le avrebbe comunicato che la figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale ed era stata arrestata; l'altro, invece, le avrebbe prospettato la soluzione: “Ci dia soldi e gioielli e lei uscirà di prigione. Le mandiamo un nostro incarico”. E in effetti, in poco tempo, si sarebbe presentato un giovane e si sarebbe fatto consegnare i preziosi.
Qualche istante dopo, il marito della donna si sarebbe fatto raccontare quanto accaduto e avrebbe allertato immediatamente le forze dell'ordine descrivendo le fattezze del ragazzo. Intuendo i movimenti del 18enne, gli agenti di Polizia avrebbero subito ipotizzato che si trovasse a bordo di un taxi. Una sensazione che si è rilevata esatta: in breve tempo, infatti, avrebbero intercettato l'unico mezzo in movimento e, a bordo, era presente una persona simile a quella descritta dalla vittima. A seguito di perquisizione sarebbe spuntata, nascosta tra i vestiti, una busta con all'interno gioielli e circa mille euro in contanti.
È stato subito portato negli uffici della Questura di Biella per gli accertamenti di rito: dalle indagini sarebbe emerso che il ragazzo fosse una “testa di ponte” per un'associazione di truffatori dedita a questo genere di intrallazzi. Professionisti che, da altre province, si mettono in contatto con vittime ignare e comunicano loro sinistri fittizi e carcerazioni dei propri cari per impadronirsi del loro denaro. E per ottenerlo si servirebbero di giovani incensurati, proprio come il giovane fermato nel nostro capoluogo.
Assieme al proprio legale Andrea Conz, il giovane è comparso davanti al giudice, dove è stato convalidato l'arresto. Lo stesso magistrato non ha accolto la richiesta del pm per l'applicazione del divieto di soggiorno a Biella.