Maria Camilla è una giovane volontaria biellese partita quest’anno con il Servizio Civile Universale alla volta del Senegal, per prestare servizio in un progetto di Empowerment femminile.
Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, nutre da sempre un forte interesse per i diritti di genere e le questioni di giustizia sociale. Dopo un’esperienza che definisce “bellissima” con richiedenti asilo e rifugiati nel territorio biellese decide di partire come civilista per “fare un’esperienza sul campo, toccare con mano una realtà distante sotto tutti i punti di vista.” Superato il processo di selezione parte per il Senegal in estate, dove raggiungerà Pikine, la periferia nella quale presterà servizio.
“Ho sempre desiderato fare un’esperienza di cooperazione, vivere a contatto con chi resta, nonostante tutte le difficoltà, nel proprio paese di origine.”
Pikine nasce come periferia di Dakar e diviene il raccordo fra le aree rurali interne e la capitale: luogo di approdo per molti in cerca di lavoro, supera ben presto i due milioni di abitanti. Si presenta come una realtà vibrante, popolata da giovani uomini e donne che faticosamente cercano di sopravvivere in un territorio che, lavorativamente parlando, ha ben poco da offrire. Per le donne in particolare, le opportunità di riscatto sono poche: anche qui il settore formale rimane di difficile accesso alle donne rendendole più soggette al precariato.
In risposta a queste condizioni prive di tutele, queste ultime si sono organizzate in Groupement des femmes, veri e propri gruppi economici riconosciuti territorialmente che contano diversi membri al proprio interno, tra cui una rappresentante eletta. Gruppi solidali in cui condividono ricavi e si autofinanziano oltre ad amministrare un fondo di emergenza comune utile in casi di difficoltà.
Il progetto con cui Maria Camilla ha prestato servizio collabora con il Comune di Pikine proprio con lo scopo di formare, tramite corsi altamente professionalizzanti, queste giovani donne che spesso si organizzano in start-up, mostrando grande intraprendenza e determinazione. Le attività più concretizzate si sostanziano specializzate nella produzione e trasformazione alimentare, sartoria e ristorazione.
Nel territorio, inoltre, coesistono molte realtà diverse, non solo di partenariato con associazioni italiane ma in molti casi di volontà e formazione interamente locale che hanno lo scopo di educare sui temi riproduttivi e sui diritti femminili, partecipando attivamente al processo di emancipazione in atto sul territorio. Grazie alla resilienza di queste donne e alla sinergia delle forze introdotte, è in atto un processo virtuoso che sta trasformando il mercato del lavoro, nel contesto di una delle periferie più difficili del Senegal.
Maria Camilla conclude dicendo: “Credo che il volontariato sia essenziale per progredire verso una società umana più consapevole e mantenere viva la nostra dimensione collaborativa, forse intorpidita, ma innata in noi.
La cooperazione internazionale è vittima di giudizi, spesso motivati da esperienze con associazioni poco serie, che purtroppo sono molto frequenti, oltre che per una questione etica: spesso, infatti, gli operatori tolgono lavoro al personale locale molto più qualificato e preparato rispetto al contesto di intervento.
È però diverso il ruolo del civilista: egli è in supporto al progetto, è un volontario a tutti gli effetti che sarà seguito e accompagnato durante tutto il servizio”.
“Partire con il Servizio Civile Universale è un’esperienza che consiglio fortemente: è impegnativa, non priva di difficoltà, richiede buono spirito di adattamento e una mentalità aperta. È necessario comprendere che coesistono mondi e sistemi di valori diversi dal nostro, che spesso abbiamo la presunzione di voler cambiare o che giudichiamo non rendendoci conto che hanno tanta legittimità e diritto di esistere quanto il nostro.
Un’esperienza capace di cambiarti e di trasformarti immancabilmente in un cittadino del mondo, pronto ad osservare con uno sguardo diverso, sicuramente meno giudicante, la realtà che ti circonda”.