Benessere e Salute - 20 novembre 2024, 10:09

Paolo Forno: un nuovo metodo per contrastare la sensibilità al glutine

In questo articolo voglio parlare del glutine, delle problematiche che causa alla salute delle persone e di un possibile rimedio a questi malesseri.

Paolo Forno: un nuovo metodo per contrastare la sensibilità al glutine

Paolo Forno: un nuovo metodo per contrastare la sensibilità al glutine

Sono il dottor Paolo Forno, chinesiologo, osteopata D.O. e preparatore atletico professionista, titolare dello studio Scienza dello Sport di Biella (www.scienzadellosport.it), in cui esercito la mia professione da quasi 25 anni.

In questo articolo voglio parlare del glutine, delle problematiche che causa alla salute delle persone e di un possibile rimedio a questi malesseri.

Il glutine è il complesso principale di proteine del grano e di altri cereali. Il termine deriva dal latino gluten che significa colla. Infatti, il glutine ha la funzione di collante negli impasti della farina con l'acqua. È composto da due proteine: la glutenina e la gliadina. Al microscopio le gliadine assomigliano a delle palline, le glutenine a dei filamenti e nell’impasto creano un reticolo che favorisce l’elasticità e la tenacia del prodotto finito che può essere il pane, la pasta, la pizza, le focacce, le fette biscottate, i grissini, i crackers, le merendine, i croissant, i biscotti, il panettone, il pandoro ecc., cioè tutti i preparati derivati dal grano. Possono contenere glutine anche le patatine fritte surgelate, gli insaccati di maiale, i sughi pronti, i gelati, le caramelle, il the e caffè istantanei.

Il grano moderno è molto diverso rispetto a quello consumato dai nostri antenati.

Ad esempio, il grano Creso, che è il più diffuso in Italia, è stato ottenuto in laboratorio nel 1974, attuando una modificazione genetica, mediante un bombardamento di raggi gamma, anche se non è considerato un OGM. Questo ha aumentato la forza del glutine, indicata dalla lettera W, che è passata da 70 a 350. In questo modo si è ottenuto un grano più produttivo, più basso, e quindi più facile da trebbiare e da lavorare, che resiste molto meglio alla cottura, mantenendo i cibi preparati belli gonfi e coesi. Ciò però ha creato un incremento di problemi di salute, perché questa sostanza, non è ben tollerata dal nostro organismo: è una colla che porta all’atrofia del digiuno, che è il primo tratto dell’intestino tenue e dei villi intestinali, con conseguente mancata assimilazione degli alimenti che si manifesta in vari modi, tra cui il linfatismo, cioè un certo deperimento della persona che ne è affetta.

In aggiunta, il glutine favorisce la produzione della zonulina che è una proteina che modula la permeabilità intestinale, facendo sì che delle tossine che dovrebbero essere espulse con le feci, migrino invece dall’intestino al circolo ematico, allertando il sistema immunitario, che reputando queste sostanze estranee e da combattere, si attiva, sviluppando una sensibilità alla sostanza e la celiachia, che è la forma più severa, essendo una patologia autoimmune.

Per diagnosticare la celiachia, si utilizza l’esame del sangue per ricercare gli anticorpi specifici e in alcuni casi una biopsia intestinale.

La sensibilità al glutine nota come NCGS (dall'inglese Non-celiac gluten sensitivity). è invece una reazione senza anticorpi, che favorisce però nell’organismo un’infiammazione sistemica e ad uno stato di malessere, spesso simile a quello provato dalle persone celiache. Problematica che fino agli anni 80 non veniva rilevata e si consideravano queste persone malate psichiatriche.

In questo caso non si è celiaci perché non si rileva un incremento degli anticorpi specifici, ma sensibili al glutine. I sintomi sono però molto simili alla celiachia e possono essere: dolori e gonfiori addominali, diarrea o stitichezza, stanchezza cronica, annebbiamento cerebrale e difficoltà a concentrarsi, depressione, gastrite, reflusso gastroesofageo, mal di testa, psoriasi, eczemi, infiammazioni e dolori articolari, afte in bocca, astenia, rallentamento nello sviluppo nei bambini.

Acquistare i cibi a cui l’industria ha tolto il glutine, i cosiddetti gluten free, non è un buon rimedio, perché questi alimenti, per migliorarne l’appetibilità, la consistenza e per vicariare la funzione collante del glutine, contengono un livello aggiunto di sale, zucchero, grassi e additivi vari, facilitando così lo sviluppo della sindrome metabolica, che si manifesta con aumento del colesterolo, glicemia, pressione arteriosa e trigliceridemia.

Un’altra cosa molto importante, che non sempre emerge, è che la sensibilità al glutine inasprisce notevolmente l’allergia ai pollini, in quanto questi ultimi fanno parte della famiglia botanica delle graminacee a cui appartiene il grano. Quindi chi e affetto da allergia e ipersensibilità ai pollini con i relativi problemi respiratori e altre manifestazioni di malessere fisico, riducendo la sensibilità al glutine, vedrà regredire in modo consistente i sintomi che la contraddistinguono.

Nelle allergie e nelle intolleranze: l’organismo non riconosce la carica elettromagnetica, la frequenza emessa da alcuni elementi presenti in natura e quindi scatena queste reazioni di difesa verso una sostanza considerata nemica, con tutte le conseguenze sullo stato di benessere della persona.

Con il metodo Naet che pratico nel mio studio e che ho descritto nel precedente articolo, clicca qui si va ad intercettare l’onda elettromagnetica della sostanza, in questo caso contenete il glutine, annullandola e reimpostandola in modo da sintonizzarla alla frequenza emessa dalle cellule del corpo della persona testata, rendendo quindi la sostanza accettata dall’organismo e restituendo uno stato di benessere all’individuo, dato dalla riduzione o scomparsa dei sintomi che lo affliggevano.

Con il metodo Naet, l’organismo in sofferenza viene quindi trattato dal punto di vista frequenziale e non chimico o strutturale come avviene con l’approccio tradizionale 

Dopo poche sedute, la persona otterrà già dei benefici al suo stato di salute e in breve tempo vedrà ridursi notevolmente o anche sparire del tutto i fastidiosi sintomi che gli pregiudicavano lo stato di benessere.

Ribadisco che il trattamento non è invasivo, non prevede uso di farmaci o di aghi, non ha nessun effetto collaterale e non va in contrasto ad un’eventuale terapia farmacologia in atto, anzi a volte la coadiuva, alleviando eventuali ipersensibilità ai farmaci utilizzati e può essere ricevuto a qualsiasi età.

Cliccando qui https://www.scienzadellosport.it/Intolleranze-ambientali-alimentari.php si può vedere il mio intervento in una puntata di “Laboratorio salute” su Telecolor in cui dimostro la pratica nel dettaglio.

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