COSTUME E SOCIETÀ - 20 novembre 2024, 12:40

“Com'eri vestita?”, una mostra nell'atrio del Tribunale di Biella per dire NO alla violenza sulle donne

violenza donne

“Com'eri vestita?”, una mostra nell'atrio del Tribunale di Biella per dire NO alla violenza sulle donne

“Com'eri vestita?” è il titolo della mostra che il Comitato Pari Opportunità istituito presso l'Ordine degli Avvocati di Biella ha proposto di allestire all'interno del Tribunale e che resterà visitabile fino al 16 dicembre da tutti coloro che si recheranno nelle aule del locale palazzo di giustizia.

“Com'eri vestita” però non è solo il titolo della mostra ma è la domanda che troppo spesso, in tutto il mondo, le vittime di violenza si sono sentite rivolgere dopo la denuncia di stupro. Tre parole che colpiscono duramente le vittime. Per questo, l'attività di sensibilizzazione culturale, in ogni contesto, resta fondamentale ed è in questa prospettiva che il Comitato Pari Opportunità ha promosso la mostra "Com'eri vestita - survivor art installation".

Si tratta di un progetto ideato nel 2013 dalla University of Kansas e che nel 2018 l'associazione Libere Sinergie ha contestualizzato alla realtà italiana. Da luglio 2020 la mostra è stata presa in carico da Amnesty International Italia. Storie di abusi affiancate dalla fedele rappresentazione degli abiti indossati al momento della violenza che, nell'esposizione biellese, sono accompagnati da fotografie realizzate appositamente per l'esposizione da Foto Art Cossato e che consentono una miglior contestualizzazione del racconto. La mostra, allestita grazie alla indispensabile collaborazione del Liceo del Cossatese e Valle Strona con la prof.ssa Sonia Benna e le studentesse Luisa Mosca e Sara Panaro, resterà visitabile fino al 16 dicembre 2024 presso l'atrio del Tribunale di Biella.

L'installazione biellese si caratterizza per un'alta accessibilità poiché sono presenti libretti in braille, QR code per l'ascolto delle storie che sono state tradotte in quattro lingue: francese, spagnolo, inglese ed arabo dall'associazione Libere Sinergie di Milano. Il CPO ringrazia il Tribunale di Biella nella persona della Presidente, dr.ssa Rava, per la disponibilità ad accogliere la mostra negli spazi del Tribunale; il Liceo del Cossatese e Vallestrona, il Comune di Cossato per la concessione del materiale espositivo, l'unione italiana ciechi sez. di Biella, Foto.Art Cossato e Pro Loco Vaglio Pettinengo.

Parla l'Avv.ta Erika Vallera, Presidente Comitato Pari Opportunità presso Ordine Avv.ti Biella: “Ci avviciniamo alla giornata del 25 novembre promuovendo un momento di riflessione grazie a questa mostra che, come Comitato, abbiamo ritenuto importante portare all'interno del Tribunale poiché si pone l'obiettivo di abbattere stereotipi e pregiudizi partendo da una domanda che, ancora oggi, viene talvolta posta dai media ma anche nelle aule di giustizia o dalle forze dell'ordine. Una domanda inquisitoria e assolutamente irrilevante per l'accertamento dei fatti che sottintende una presunta connessione tra la violenza subita e il comportamento della vittima, spostando la responsabilità dall'autore del reato alla persona offesa e causando una inaccettabile vittimizzazione secondaria. Con iniziative di questo tipo speriamo di contribuire all'attività di sensibilizzazione della cittadinanza ma anche degli addetti ai lavori.”

Spiega la Dr.ssa Paola Rava, Presidente del Tribunale di Biella: “La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999. A distanza di venticinque anni, ci troviamo ancora una volta a confrontarci su questa triste realtà, che fa parte purtroppo del nostro lavoro quotidiano. La mostra in questione rappresenta un invito a riflettere sul perdurante fenomeno della violenza di genere e sulle difficoltà che ancora oggi permangono nel contrasto allo stesso, anche per la persistenza di stereotipi culturali ed educativi difficili da superare. E’ importante pertanto – come avviene nel caso di specie - il coinvolgimento delle giovani generazioni per una nuova cultura del rispetto e delle relazioni, al fine di un futuro migliore per la nostra società.”

Redazione g. c.

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