2014-2024. Sono passati 10 anni dal taglio del nastro del nuovo Degli Infermi di Ponderano. Dieci anni dal trasloco dal "vecchio" ospedale in viale Caraccio gestito da Asl e dal territorio in generale tra amministratori, Forze dell'Ordine e anche volontari. E oggi, giovedì 19 dicembre, in sala convegni si è voluto ricordare quel momento "epocale" per il territorio, attraverso dichiarazioni, ricordi, progetti e anche una consegna degli attestati ai muovi primari emeriti, alla presenza di nuovi dirigenti ed altri con diversa veste, come Elena Chiorino allora sindaco di Ponderano e oggi vicepresidente della Regione.
"Dobbiamo porre attenzione sulla visione strategica di quegli anni - ha esordito il Direttore Generale Asl Mario Sanò - . Questo ospedale è un gioiello di famiglia e dobbiamo ringraziare per dove siamo arrivati dalla Fondazione CRB, agli Amici dell'Ospedale, all'Uib, ai volontari e ai dipendenti che lavorano qui dentro con sacrificio e dedizione, che rendono questo ospedale vivo. Noi siamo qui da tre anni e mezzo e abbiamo seguito le linee dei nostri predecessori, Zulian, Bonelli e Poggio".
A sorpresa tramite il vicepresidente Chiorino è arrivato un messaggio da parte del Ministro Orazio Schillaci che aveva visitato la struttura a maggio, che ha letto lo stesso Sanò, non senza emozione: nelle sue parole il Ministro si è riferito all'ospedale come una struttura che ha saputo distinguersi in determinati settori arrivando all'eccellenza in Italia, nel quale si è arrivati ai risultati di oggi con impegno costante e dedizione e ha fatto riferimento anche al progetto "Con il Cuore nei rifugi" . "Dobbiamo vivere questi momenti non solo attraverso la riflessione - ha concluso - , ma vederla come un'occasione per guardare con fiducia al futuro".
Il vicepresidente Chiorino non ha nascosto la sua emozione tornando in dietro con i ricordi. E non a caso ha voluto prendere la parola esattamente dove 10 anni fa aveva tagliato il nastro quando era in attesa di Gregorio, nato prima del termine con molta probabilità per lo stress vissuto in quel periodo. "L'ospedale di Biella è una bella struttura ma non solo. E' bella la gente che vi lavora. Il trasloco è stato fatto alla perfezione, le forze dell'ordine e i volontari hanno fatto un lavoro egregio. Chiudere un pronto soccorso e aprirne un altro è stata un'operazione delicatissima che è stata gestita perfettamente, la tensione era a mille per tutti noi. Biella è famosa per essere chiusa, ma quando si tratta di affrontare criticità ecco che il Biellese si stringe in una comunità come nessun altro sa fare".
Presente da remoto anche l'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi che ha tessuto le lodi di Asl Biella sottolineando come sia migliorato il saldo della mobilità attiva, come il 2025 rappresenti un anno di grandissime sfide e dell'importanza della centralità del pubblico nel campo sanitario.
Hanno in seguito preso parola Domenico Calvelli in veste di Componente del Collegio sindacale dell'Asl Biella e Claudia Ghirardello. Calvelli ha esaltato le lodi della sanità pubblica ripercorrendone la storia dalle sue origini, mentre il responsabile del progetto di valorizzazione del patrimonio artistico Asl Biella attraverso fotografie ha presentato l'immenso patrimonio artistico e culturale esistente dentro al vecchio Degli Infermi ricordando anche i sui benefattori.
Il presidente della Fondazione Michele Colombo ha ricordato i suoi predecessori e le loro azioni che hanno permesso all'ospedale di arrivare ad essere quello che è oggi: "La Fondazione ci ha sempre creduto - ha dichiarato Colombo - . Il primo atto politico forte è stato quello dell'allora presidente Squillario, che è poi stato portato avanti da noi che siamo venuti dopo di lui, ma non abbiamo mai fatto da soli, ma con il territorio".
"Con l'alta tecnologica si è fatto un passo nel domani". Queste invece le parole di Leo Galligani, Presidente dell'Associazione Amici dell'Ospedale di Biella. "Il futuro è iniziato e ha in serbo grandi novità - ha continuato - . L'ospedale è un'opera che ha bisogno di continui adeguamenti, il progresso non ha soste, serve unire le forze per continuare in questa direzione".
In chiusura padre Piero, cappellano dell'ospedale, ha ricordato la celebrazione della messa in ricordo di Adriano Panizza, quindi sono state consegnate le benemerenze ai primari emeriti: Luca Sala (dipartimento di prevenzione), Graziano Gusmaroli (neurologo), Giovanni Bertinieri (medicina interna), Marco Marcolongo (cardiologo) e Claudio Pissaia (anestesia e rianimazione). Presenti alla cerimonia erano tre: Luca Sala, Graziano Gusmaroli e Giovanni Bertinieri. Al dott. Gusmaroli i suoi pazienti hanno anche regalato un quadro sul quale hanno riportato dei loro pensieri: "Non mi pento di essere in pensione, ho fatto il mio tempo ora chi è dopo di me sta facendo ancora meglio di me. Grazie per tutto, sono orgoglioso di essere dell'Asl Biella". "Non dovete ringraziare me, ma tutto il reparto, il nostro è stato un lavoro di squadra", ha invece commentato il dott. Bertinieri.