La prima edizione di “Su Calendariu” è del 1996. Era intitolata al “Falco di Eleonora”, illustrato e censito, nell’Ottocento, da Alberto Ferrero della Marmora. Con quell’appellativo, il Generale biellese intendeva rendere omaggio alla Giudichessa sarda, regina di Arborea. Nel XIV secolo, Eleonora aveva compilato un codice di leggi, la celebrata Carta de Logu, promulgata nel 1395, in cui vietava la caccia dei falchi adulti e dei pulli (astores o falcones). La seconda edizione (1997), era dedicata a “Sant’Eusebio da Cagliari”, nominato, nel IV secolo, Primo vescovo nella Vercelli pagana da papa Giulio I (15 dicembre 345). Papa Giovanni XXIII, con Breve apostolico (24 novembre 1961), elesse “S. Eusebio, Vescovo e Martire, Patrono di tutto il Piemonte, con gli onori e i diritti liturgici che competono ai Patroni”. Alberto Ferrero della Marmora ritorna nel 1998, con immagini del suo “Voyage en Sardaigne” (1857). L’anno seguente (1999) è dedicato a Quintino Sella con fotografie di Vittorio Besso e dei fratelli Vittorio ed Erminio Sella, provenienti dal “Fondo Sardegna” della Fondazione Sella di Biella e dagli archivi della famiglia Besso.
Negli anni successivi, “Nel nome del Pane” (2000); “Fiori e piante di Sardegna” (2001); “Dall’albero al cestino, un mondo da salvare” (2002). Due anni di seguito sono stati riservati agli “Impresari Biellesi in Sardegna” (2005) e “Trasformare le pietre in oro” (2006). Seguono, “La Sardegna, Immagine e Parola tra Lingua, Natura e Cultura” (2012), con raffigurazioni di animali, opera di Andrea Quaregna; “Far tornare a volare le farfalle” (2013), illustrato da Lucio Bordignon, esperto di natura e di ambiente, curatore anche di “Volare alto nei cieli, uccelli tra Piemonte e Sardegna” (2015); a lui e a Franco Lorenzini si deve “Migrazione di animali e vegetali: funghi di Piemonte e di Sardegna” (2018); ancora, “Biellese e Sardegna, fantastico mondo di api e fiori” (2019), con testi di Paolo Detoma, presidente dell’Associazione Biellese Apicoltori; “Animali impollinatori: Nuraghe Chervu, casello biellese dell’autostrada delle api” (2022). L’ultimo, quello del 2024, destinato alle libellule che vivono in Sardegna e in Piemonte e che coinvolge due studenti universitari, Marta Cadin e Leonardo Siddi, è completato dagli scatti di Walter Caterina. L’aspetto naturalistico segna la variegata attività culturale del Circolo sardo di Biella.
Come si evince dall’excursus, in cui si citano solo le pubblicazioni afferenti agli intenti di questa presentazione, la pubblicazione di “Su Calendariu” ben sostanzia le aggettivazioni “culturale” e “sardo”, presenti nel titolo dell’Associazione. Vale a dire, “cultura” vista dalla finestra “isolana” affacciata sulle Alpi biellesi e radicata nella plurimillenaria storia sarda, ma con sguardo sempre attento alle vicende del presente e al territorio che ci ha accolto e che ci ospita.
La duplice prospettiva di proposta e di produzione culturale trova giusto rilievo nell’ideazione, nel 2008, dell’area monumentale di Nuraghe Chervu alle porte orientali della Città.
A coronamento del monumento intitolato ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi, la vita della comunità sardo-biellese estende il suo sguardo verso i comuni di tutta l’Italia, invitandoli a consegnare, grazie alla preziosa sinergia con la Prefettura e la Città di Biella, una pietra di memoria con inciso il nome della loro località di provenienza e il numero dei Caduti durante il Primo conflitto mondiale.
L’ iniziativa, accreditata quale progetto rientrante nel “Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale”, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si riflette nelle produzioni successive di “Su Calendariu”, inviato a tutte le Amministrazioni dei Comuni italiani. All’inaugurazione di due successivi lotti di posa del selciato commemorativo, sono, per l’appunto, destinate le edizioni del 2020 e del 2023: messaggio tangibile e visivo con cui il nostro Circolo dona il proprio contributo di memoria per la costruzione del domani.
Questa edizione riserva una delle due copertine alla 96a Adunata Nazionale degli Alpini (Biella, 9-10-11 maggio 2025). Giornate intense, alle quali la Comunità sarda aderisce aprendo le porte della propria sede in Biella e, in Pettinengo, quelle del “Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli”. In questa occasione, in collaborazione con il locale Nucleo dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, intitolato al cap. Emilio Lussu, il Chiostro di San Sebastiano accoglierà una Mostra del Museo Storico della Brigata “Sassari”, suggerendo ai Gruppi Alpini, che verranno a Biella, la possibilità di consegnare direttamente nelle mani dei “Sassarini” nuove pietre di memoria per l’area monumentale di “Nuraghe Chervu”.
In molti ci hanno dato “linu e lana” per intrecciare questa nuova lunga tela. A Roberto Perinu è stato affidato il lavoro certosino di revisione dei testi, a Grazia Saiu quello di correzione delle bozze; di Gianni Cilloco sono le didascalie, la ricerca delle feste cattoliche romane, unitamente a quelle cristiano-ortodosse, giudaiche, islamiche, induiste, cinesi, zoroastriane ed altre associate al ciclo del sole, al cadere della luna e all’apparire delle costellazioni nel cielo; di Alessandro Sanna è la ricerca storica, con testi campidanesi di Biagio Picciau.
Buona lettura e Buon 2025, XLVII di fondazione di Su Nuraghe. A largos annos cun salude!