ECONOMIA - 20 gennaio 2025, 12:40

Legge Made in Italy, la presentazione all'Uib. Bortolini: "Dobbiamo valorizzare la nostra filiera"

Tutti i temi di giornata del workshop "La Legge sul Made in Italy e i territori di alta specializzazione. Focus sul settore Tessile Abbigliamento Moda e intervento su specifiche misure".

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Legge Made in Italy, la presentazione all'Uib. Bortolini: "Dobbiamo valorizzare la nostra filiera"

"L’industria della moda, lungo tutta la filiera che parte dal settore tessile, sta attraversando un’importante transizione. Le sfide che deve affrontare sono molte, a partire da un nuovo paradigma che valorizzi i nostri tratti distintivi, ciò che ci rende unici al mondo e le nostre profonde radici storiche, ma che, allo stesso tempo, sappia declinare questo patrimonio “al futuro”, mettendo al centro la sostenibilità, l’economia circolare e la digitalizzazione attraverso le competenze giuste e nuovi modelli organizzativi. Tutti elementi imprescindibili per realizzare il nostro “made in Italy”".

Così Marco Bortolini, vice presidente Uib con delega allo Sviluppo delle Filiere Industriali, è intervenuto al workshop "La Legge sul Made in Italy e i territori di alta specializzazione. Focus sul settore Tessile Abbigliamento Moda e intervento su specifiche misure", organizzato a dicembre all'Uib dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMIT) e la Casa del Made in Italy Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Unione Industriale Biellese.

Dopo i saluti introduttivi di Pier Francesco Corcione, direttore generale Uib, e di Vincenzo Zezza, del MiMIT Casa del Made in Italy Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, l'incontro è entrato nel vivo con la presentazione della legge nazionale sul Made in Italy a favore delle PMI del settore tessile, della moda e degli accessori, che agevola l'acquisto di servizi specialistici volti a favorire la transizione ecologica e digitale del processo produttivo o dei prodotti o servizi offerti. Ad illustrare la legge è stata Elvira Raviele, dell'Ufficio di Gabinetto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, mentre Raffaele Spallone, del MiMIT DG politica industriale, riconversione e crisi industriale, innovazione, PMI e made in Italy, si è concentrato sugli aiuti per la transizione green e tech della filiera.

In particolare, la Legge Made in Italy prevede un intervento che mette a disposizione delle imprese contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi specialistici volti a favorire la transizione ecologica e digitale del processo produttivo o dei prodotti o servizi offerti. E’ rivolto alle PMI del settore tessile, moda e accessori e offre un contributo a fondo perduto del 50% (max € 60.000 in regime de minimis) delle spese sostenute.Le agevolazioni sono concesse per attività di formazione del personale dipendente dell’impresa; implementazione di una o più tecnologie abilitanti finalizzate a favorire lo sviluppo dei processi aziendali o di prodotti innovativi; ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale, di prodotto e/o di processo; servizi di analisi di Life Cycle Assessment (LCA).Le domande devono essere presentate entro il 31 gennaio 2025.

"Quella del settore tessile è una transizione articolata, che riguarda sia la filiera sia le singole imprese e che, proprio per la sua complessità, richiede un adeguato supporto - ha sottolineato il vice presidente Uib -. Il nostro tessuto imprenditoriale è fatto di piccole e micro imprese: una caratteristica che genera grande creatività e velocità di reazione ma che, allo stesso tempo, limita la capacità di investimento e di accesso alla tecnologia. Una filiera forte rende più solide anche le imprese che la compongono, generando un vantaggio importante non solo a livello di sistema ma anche di competitività sui mercati internazionali. Non a caso, solo qui, in Italia, la filiera tessile è ancora integra: un unicum che dobbiamo preservare e consolidare. La Legge Quadro 206/2023 “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy” mira a sostenere e promuovere le eccellenze produttive e il patrimonio culturale del nostro Paese. Più nel dettaglio, dobbiamo considerare con attenzione le aree di intervento su cui si giocano le sfide del settore tessile e moda: filiere strategiche, istruzione e formazione, promozione dei prodotti, tutela del Made in Italy". 

"Il Ministero con la riorganizzazione del gennaio 2024 ha previsto l’istituzione delle Case del Made in Italy presso i già esistenti Ispettorati Territoriali, proprio per avvicinare tutte le politiche del Ministero alle esigenze dei territori. Con queste finalità la Casa del Made in Italy Piemonte Liguria e Valle D’Aosta, prima ad essere avviata ad Aprile 2024, ha promosso questo seminario con l’intento di favorire la diffusione delle informazioni e il collegamento con le Direzioni Generali centrali del Ministero alle imprese di minore dimensione. La Casa del Made in Italy è quindi già attiva e disponibile per tutte le imprese del territorio per sviluppare ogni sinergia possibile all’interno dell’ecosistema territoriale composto da Atenei, Camere di Commercio, Istituzioni, Competence Center, Case delle Tecnologie emergenti, Poli di innovazione, ecc.L’obiettivo è quello di conciliare il “saper fare” che assicura alle filiere del made in Italy un riconosciuto successo sui mercati internazionali, con l’evoluzione tecnologica. Si tratta di una strategia che si concretizza anche in altre iniziative come la Giornata Nazionale del Made in Italy del 15 aprile, o ad esempio il riconoscimento dell’IGP (Indicazione Geografica di Prodotto) estesa ai prodotti non agroalimentari, le misure per l’imprenditoria femminile, fino alla formazione di competenze specialistiche, come i Licei del Made in Italy".

Il workshop è proseguito con la tavola rotonda con Pier Francesco Corcione, direttore generale  UIB e presidente ITS Tessile Abbigliamento Moda,  Claudio Cammilleri di Uniontessile API Torino,  Samantha Panza di Confartigianato Piemonte ed Ermanno Rondi, presidente di Città Studi Biella e rappresentante di Pointex Polo di Innovazione Tessile, condotta grazie agli stimoli di Vincenzo Zezza. Durante il confronto sono emerse tematiche importanti, come la sostenibilità, che è un tratto distintivo delle imprese italiane e sui cui in particolare a Biella si è sempre investito; il valore aggiunto per innovazione e formazione del sistema biellese costituito da Città Studi, ITS TAM, Po.inte, MagnoLab; il ruolo centrale della digitalizzazione nelle aziende e il nodo delle competenze; la necessitò di una politica industriale italiana ed europea che metta al centro le imprese.

c. s. UIB g. c.

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