Interesse e ottima affluenza di pubblico a Biella per la presentazione di “Incontro. Biella fra passato e futuro”, il libro scritto dal consigliere regionale Davide Zappalà, presentato dall’autore, ieri pomeriggio nei locali di BI-BOx Art Space, assieme a Domenico Calvelli.
Il libro “Incontro” è uno dei pochi testi divulgativi che raccontano la storia di Biella. Presso la sezione locale della nostra biblioteca, si trovano numerosi volumi che parlano di Biella ma quasi sempre con un’attenzione rivolta a specifiche epoche storiche o argomenti particolari. Questo libro, invece, vuole essere un testo divulgativo sugli ultimi 2000 anni di storia.
Spiega Zappalà: “Da questo studio emerge che Biella non è stata una città cosiddetta "di fondazione". Non è sorta, cioè, seguendo un progetto urbanistico razionale e ben definito, voluto da coloro che per primi vennero ad abitarci. Biella si è sviluppata in maniera più spontanea: ai tempi dei Romani con una serie di fattorie, poi apparvero nuclei abitati sempre più densamente popolati. Negli ultimi secoli la crescita è stata ulteriormente favorita dall’impetuoso sviluppo dell’industria, che ha progressivamente colmato tutti gli spazi vuoti del territorio compreso tra la collina del Piazzo e il torrente Cervo. In questo contesto, Biella non presenta un vero e proprio centro cittadino nel senso tradizionale del termine. Sono presenti diversi centri storici, tra il Piano, il Vernato e il Piazzo, ma manca un luogo unico che possa essere riconosciuto come il cuore della città: uno spazio in grado di ospitare occasioni di incontro, assieme ad eventi, concerti ecc.".
"Per questo motivo, durante la precedente amministrazione comunale, si decise di puntare sulla riqualificazione di Piazza Vittorio Veneto - sottolinea - A nostro giudizio, questa piazza poteva assolvere il ruolo di centro cittadino, trovandosi in una posizione strategica: rappresenta il punto di incontro tra la città vecchia, che si sviluppa a nord verso Via Lamarmora, e la città nuova, che si estende a sud. Inoltre, Piazza Vittorio Veneto si trova all’incrocio delle due vie principali della città, per dirla con i termini usati dagli urbanisti romani: il cardo, rappresentato da Via Torino e Via Italia, e il decumano, identificabile con Via Lamarmora e Via Bertodano. Ritenemmo, quindi, un peccato che un’area così strategica fungesse al ruolo di centro di interscambio dei pullman, che decidemmo di trasferire in Piazza San Paolo, già sede della stazione, e quindi realizzando un unico hub destinato agli spostamenti su ferro e gomma”.