Benessere e Salute - 04 febbraio 2025, 07:40

ABIO, l'Associazione Bambini In Ospedale, ha bisogno anche di te

La presidente Roberta Tanzi: "Quello che mi colpisce profondamente è il crescente numero di ricoveri legati alla fragilità emotiva, specialmente tra preadolescenti e adolescenti"

ABIO, l'Associazione Bambini In Ospedale, ha bisogno anche di te

ABIO, l'Associazione Bambini In Ospedale, ha bisogno anche di te

ABIO, l'Associazione Bambini In Ospedale, ha bisogno anche di te, è alla ricerca di volontari. Ne parliamo con la Presidente Roberta Tanzi, per capire come è nata questa realtà, cosa fa e come fare per dare un aiuto ai piccoli ricoverati.

CHE COS’E’ ABIO?

Abio è ASSOCIAZIONE BAMBINO IN OSPEDALE. Una realtà nazionale, attiva in oltre 200 reparti pediatrici. Attraverso l’accoglienza e la creazione di ambienti a misura di bambino e adolescente vogliamo ridurre l’impatto, potenzialmente traumatizzante, con l’Ospedale.

DA QUANTO TEMPO È OPERATIVA NEL BIELLESE?

Abio Biella è stata fondata nel 1998. Promotore dell’idea di inserire un volontariato qualificato in area pediatrica fu il dr. Galligani, allora primario. Da allora abbiamo sempre collaborato con la Struttura, con la quale condividiamo i valori dell’accoglienza e dell’umanizzazione delle cure.

QUANTI SONO I VOLONTARI ATTIVI ALL’OSPEDALE DEGLI INFERMI?

16, con turni quotidiani da lunedì a sabato mattina. Come tante associazioni, post pandemia abbiamo subito una diminuzione del numero dei volontari. Confidiamo di crescere con i prossimi corsi per poter tornare ad essere presenti sia il mattino che il pomeriggio, come è stato dal 1998 fino a febbraio del 2020. Ci piacerebbe anche riavviare il progetto con le scuole primarie del territorio. Prima della sospensione del 2020, siamo stati in diverse scuole del territorio con l’obiettivo di parlare ai bambini dell’ospedalizzazione, attraverso la lettura di una favola, in un momento sereno della loro quotidianità. Il fine del progetto è aiutarli a comprendere ancor prima di venire in contatto con l’Ospedale e stimolare riflessioni sul concetto del “fare qualcosa per gli altri”, spiegando il nostro ruolo di volontari QUAL’E’

L’IMPEGNO RICHIESTO?

Il primo impegno è la partecipazione al corso di formazione base, costituito da un incontro informativo che ha la funzione di illustrare la storia, l’organizzazione, gli scopi di Abio, il ruolo de volontario e da una parte teorica che approfondisce diverse tematiche legate al servizio Abio. Segue un periodo di tirocinio di circa 6 mesi, in affiancamento ai volontari già attivi: l’impegno è un turno fisso settimanale. Trattandosi di un volontariato di gruppo è necessario partecipare alle riunioni mensili, indispensabili per la condivisione e il confronto sull’attività svolta in reparto. In Abio la formazione è fondamentale: proponiamo almeno un corso di formazione permanente all’anno, e la partecipazione è obbligatoria. Infine, chiediamo la disponibilità a partecipare agli eventi di raccolta fondi, in particolare alla Giornata Nazionale Abio. È un momento importante per raccontare la nostra esperienza di volontari, i fondi raccolti servono a finanziare la formazione dei nuovi volontari e di quelli già attivi.

LO SCORSO ANNO ABIO BIELLA HA VINTO IL PREMIO SIRONI CON IL PROGETTO “ALLA SCOPERTA DEL BLOCCO OPERATORIO”, DI COSA SI TRATTA?

Il premio Sironi è un riconoscimento nazionale, viene assegnato ogni due anni. “Alla scoperta del Blocco Operatorio” è un progetto di umanizzazione dedicato ai pazienti pediatrici dai 3 ai 14 anni sottoposti a intervento chirurgico programmato. Prevede un percorso di accoglienza dedicato: un colloquio con il personale infermieristico finalizzato a informare il genitore e il bambino su quello che sarà il percorso di ospedalizzazione. La consegna di un kit di accoglienza predisposto da Abio, contenente un gioco ed un libro scelto, a seconda dell’età, tra L’Isola (che racconta sottoforma di favola l’ospedalizzazione) o Che ci faccio in ospedale? (rivolto ai pazienti dagli 8 anni). Per i bambini tra i 3 e gli 8 anni il trasporto dall’area di degenza al blocco operatorio avviene su minicar elettriche donate dall’Associazione stessa. L’idea è stata realizzata in collaborazione con lo staff della Direzione delle Professioni Sanitarie, diretta da Antonella Croso, e l’Ufficio Comunicazione e URP, di cui è responsabile Margherita Borello. La sinergia tra Asl e Associazione è fondamentale per realizzare progetti di eccellenza.

COSA SIGNIFICA FAR VOLONTARIATO IN PEDIATRIA?

Significa accogliere il bambino, l'adolescente e la sua famiglia fin da quando entrano in ospedale; proporre un gioco, la lettura di un libro, o semplicemente ascoltare; significa creare un ambiente accogliente adeguato alle esigenze sia dei bambini che degli adolescenti. Significa riconoscere l’importanza della formazione per poter fornire un servizio adeguato ad un contesto delicato come quello pediatrico. I sorrisi e l’apprezzamento da parte dei bambini, dei ragazzi e dei loro genitori è il ritorno migliore del nostro operato.

HA UNA STORIA NELLA SUA ESPERIENZA IN ABIO CHE L’HA TOCCATA PiU’ DI ALTRE E PERCHE’?

Quello che mi colpisce profondamente è il crescente numero di ricoveri legati alla fragilità emotiva, specialmente tra preadolescenti e adolescenti. Questo fenomeno riflette quanto le difficoltà emotive e psicologiche siano diventate una realtà importante, ed è una tendenza nazionale. Per quello che ci compete, abbiamo avviato percorsi di formazione per preparare i nostri volontari a comunicare con i ragazzi nella maniera corretta. Il modo di porsi, le proposte di attività, gli ambienti stessi devono necessariamente essere diversificati a seconda che il nostro interlocutore sia un bambino o un ragazzo. A maggior ragione quando quest’ultimo si trova ad affrontare una situazione di fragilità. 

c.s.abio biella, s.zo.

SU