Le Aziende Sanitarie risentono da diversi anni in modo più o meno marcato del calo delle nascite, ma al contempo possono svolgere un ruolo prezioso a sostegno delle donne e delle coppie in attesa di diventare genitori. La gravidanza di Alessia è una storia di speranza e ci racconta l’esito del lavoro di equipe tra il Consultorio di Biella e il Dipartimento Materno Infantile, su un tema delicato e attuale, quale è la difficoltà di concepimento e l’elaborazione del lutto, che le coppie si possono trovare a vivere durante il percorso che precede la nascita del loro bambino.
Al Dipartimento Materno Infantile dell’ASL BI, diretto da Paolo Manzoni, afferiscono le Strutture Complesse di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia e Neuropsichiatria Infantile, i cui professionisti collaborano anche nell’ambito dell’attività del Consultorio di Biella.
Quella di Alessia è la storia di una donna di 34 anni che ha affrontato due aborti spontanei dopo percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita, seguiti da un intervento psicoterapeutico integrato con l'EMDR - Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite movimenti oculari) al Consultorio di Biella nei primi mesi della nuova gravidanza.
«L’aborto spontaneo rappresenta un evento traumatico che può lasciare profonde ferite emotive, specialmente in contesti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), in cui la perdita si intreccia con aspettative e speranze amplificate – ha spiegato Chiara Occleppo, che ha seguito la paziente in qualità di Psicologa della Neuropsichiatria, inserita nell’attività del Consultorio di Biella – Nel contesto consultoriale, il supporto psicologico integrato con l'EMDR si è rivelato efficace nel promuovere l’elaborazione del lutto e nella gestione dell’ansia, favorendo il benessere complessivo della persona».
L'EMDR è una tecnica psicoterapeutica che utilizza movimenti oculari o stimolazioni bilaterali per aiutare il cervello a rielaborare ricordi traumatici, riducendo l'impatto emotivo degli stessi. Viene impiegata in consultorio per affrontare e superare traumi di varia entità, migliorando il benessere psicologico dei pazienti.
Né Alessia né il compagno risultavano sterili e le indagini mediche non avevano individuato una causa certa per gli aborti spontanei avuti alla settima settimana di gestazione. Dopo due tentativi falliti di transfert, Alessia aveva a disposizione un’unica blastocisti (sviluppo embrionale, al quinto-sesto giorno di fecondazione), che rappresentava per lei l’ultima possibilità di coronare il desiderio di maternità.
La storia clinica di Alessia comprendeva una lunga esperienza di attacchi di panico e ansia, già trattati in passato con un altro percorso psicologico. Sebbene avesse imparato a gestire parzialmente i sintomi, l’ansia e il “fiato corto” erano ancora presenti, soprattutto nei momenti di maggiore stress. Inoltre, aveva condotto un’indagine familiare per comprendere eventuali precedenti di aborti, scoprendo che la madre aveva avuto una perdita tra la sua nascita e quella della sorella minore, ma senza dettagli certi.
Il percorso di supporto ad Alessia si è articolato in diverse fasi:
- Raccolta anamnestica e costruzione del posto sicuro: è stato fondamentale stabilire un rapporto di fiducia e individuare insieme a lei un “posto sicuro” per garantire una base stabile da cui affrontare i ricordi traumatici.
- Elaborazione dei ricordi traumatici con EMDR: il lavoro si è concentrato sugli eventi legati ai due aborti spontanei, che Alessia viveva come un fallimento personale e come fonte di dolore profondo. L’EMDR ha consentito di rielaborare le memorie dolorose, riducendo la carica emotiva associata.
- Raccolta dei ricordi positivi e rafforzamento delle risorse: sono stati esplorati i momenti positivi della vita di Alessia per favorire un senso di resilienza e autoefficacia.
Durante questo percorso, Alessia ha affrontato un terzo transfert con l’ultima blastocisti disponibile. Nei primi mesi di gravidanza, il supporto psicologico si è focalizzato sulla gestione dell’ansia e sulla paura di un nuovo aborto, accompagnandola nella riduzione progressiva dei sintomi ansiosi.
Ad oggi, Alessia è all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza e ha sospeso il percorso psicoterapeutico per difficoltà logistiche legate agli spostamenti, pur mantenendo un contatto telefonico. La paziente si è dichiarata significativamente migliorata sia dal punto di vista emotivo sia nella gestione dell’ansia, riferendo una maggiore serenità e fiducia nel proprio percorso. La data presunta del parto è il mese prossimo.
In conclusione, il caso di Alessia evidenzia come un intervento psicologico integrato con EMDR possa essere uno strumento potente per l’elaborazione del lutto da aborto spontaneo e per il supporto nei percorsi di PMA. La personalizzazione degli interventi, l’attenzione al vissuto emotivo e la gestione delle ansie legate alla gravidanza hanno permesso di migliorare significativamente la qualità di vita della paziente, promuovendo un benessere stabile anche nelle fasi successive. Questo approccio può rappresentare un modello replicabile in contesti consultoriali per la presa in carico di esperienze simili e non (depressione post-parto, difficoltà nella procreazione, difficoltà nell'allattamento ecc.).
«La fondamentale importanza del collegamento tra l’assistenza ospedaliera e il territorio attraverso l’integrazione di professionalità diverse è messa in luce ancora una volta dalla storia di questa giovane donna – ha dichiarato il Direttore Generale ASL BI, Mario Sanò – in cui il dialogo e la collaborazione nell’ambito del Dipartimento Materno Infantile ha consentito alle ostetriche di indicare alla paziente presso il Consultorio di Biella un percorso di supporto da parte di una psicologa della Neuropsichiatria Infantile, appositamente formata nell’elaborazione dei traumi, che l’ha accompagnata e sostenuta durante i mesi più delicati dell’avvio della gravidanza».
«Questa testimonianza – ha sottolineato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi - dimostra il valore del lavoro che oggi le Aziende Sanitarie stanno portando avanti nella riorganizzazione dei servizi finalizzata a dare risposte capaci di venire sempre più incontro alle esigenze della popolazione e in questo caso specifico di una coppia di cittadini biellesi che desideravano diventare genitori. Un plauso, dunque, a tutti professionisti che hanno dimostrato come la collaborazione e la condivisione di esperienze possano essere vincenti».