EVENTI - 20 febbraio 2025, 23:58

Steve McCurry sul palco di Biella, sala gremita per la "Pop star" della fotografia FOTO e VIDEO

Steve McCurry sul palco di Biella, sala gremita per la "Pop star" della fotografia - Foto di Enrico Eletto per newsbiella.it

Steve McCurry sul palco di Biella, sala gremita per la "Pop star" della fotografia - Foto di Enrico Eletto per newsbiella.it

Un boato prorompente accoglie la “Pop star” della fotografia: Steve McCurry ha fatto il suo ingresso al Cinema Teatro Odeon di Biella, ad accoglierlo il clamore di uno concerto.



All’età di 74 anni si presenta con la gioia e la curiosità di un bambino pronto a scoprire il mondo. Proprio come nei suoi capolavori, in cui, fra le atrocità della guerra e le catastrofi naturali, scova piccoli anfratti di felicità: un sorriso sulle labbra di un bimbo pronto a illuminare la cornice fotografica di uno scatto.

Durante la Lectio Magistralis, McCurry ha illustrato la genesi di alcune fra le sue opere più celebri, le “Icons” che l’hanno portato ai vertici della fama internazionale. Corse rocambolesche per inseguire un bagliore tra i fumi neri dei pozzi petroliferi in fiamme, il contrabbando delle pellicole che cuciva fra gli abiti per occultarle, lo stupore di un incontro inaspettato ed il profondo sconforto nel vuoto del paesaggio di casa… da cui le Twin Towers sono appena scomparse.

“Un evento raro e di rara intensità” lo definiscono gli organizzatori, che sono rimasti
ammaliati dalla semplicità e dall’umiltà di una figura che sembra scomparire sul grandioso sfondo delle sue immagini.

Raccontare l’umanità: è questo il suo obiettivo.

Un “visual story-teller”: un narratore di storie più che un fotoreporter. Fra le macerie dei bombardamenti e la calma imperturbabile di uno specchio d’acqua, il fotografo scorge un volto da immortalare. E così inizia la sua narrazione: "Non conosco fortuna né ispirazione, ciò che serve per avere successo è impegno, costanza e duro lavoro guidato dal proprio ardore. Non aspettate che l'ispirazione bussi alla vostra porta... ne rimarrete delusi. Ascoltate quel fuoco che anima i vostri intenti e dedicatevi con costanza al perseguimento dei vostri sogni.

I miei ritratti più iconici nascono da giorni di immersione frenetica alla ricerca delle condizioni ideali. Quando ho realizzato la 'Ragazza Afgana' ero in un contesto imprevedibile e a tratti caotico, l'istinto mi suggeriva che potevo ritenermi soddisfatto, ma fino all'ultimo non ho potuto comprendere a pieno l'importanza di quell'immagine... solo la Storia ha decretato che quel momento sarebbe stato realmente importante".

Giacomo Chiarini

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