Il Partito Democratico, come già detto nelle settimane scorse, ha iniziato a fare delle azioni concrete a favore degli empori solidali e della mensa della condivisione. Questo per dare un reale supporto a chi si occupa di povertà nel nostro territorio ma anche per denunciare la forte crisi che sta vivendo il Biellese dichiarato uno dei territori più ricchi d'Italia dove la povertà rischia di essere invisibile.
Il problema di carattere sociale lo vediamo non solo nel fatto che le persone non riescono a fare una spesa alimentare, ma con le poche finanze a disposizione hanno rinunciato a quelle “secondarie” che non sono così di poco conto. Infatti con la privatizzazione sanitaria, il primo aspetto è che chi non arriva a fine mese, rinuncia a curarsi. Non tutti possono permettersi la visita privata e se quella pubblica ha tempi di attesa troppo lunghi si rinuncia. Questo crea e alimenta anche malesseri che se presi in tempo sarebbe facile curare ma che se invece trascurati possono diventare delle disabilità permanenti oppure peggio.
Le persone che accedono all'emporio non solo chiedono la spesa alimentare ma sempre di più e anche insistentemente chiedono prodotti per l'igiene e per la pulizia domestica. Questo fa emergere un altro problema. Chi vive in difficoltà economica più oggi che in passato, deve scegliere cosa comprare se prodotti per l'igiene, il cibo, le medicine oppure se pagare le bollette. Il costo della vita sta diventando così alto che le persone che prima riuscivano a vivere dignitosamente oggi fatica ad arrivare a fine mese. Chi era già in situazione di svantaggio, oggi è ancora più in difficoltà.
Il quadro non roseo diventa ancora più complicato se si parlano di famiglie con bambini. Non ci sono pediatri e non tutti possono permettersi quelli privati, quindi la salute è messa a rischio fin dalla nascita. Per molti bambini il pasto principale è diventato quello della mensa scolastica. Quindi possiamo dire che fin da piccoli esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B perché poi gli ostacoli e le divisioni saranno sempre più ampie.
Infine la situazione delle donne, dove è vero che l'occupazione femminile è più alta rispetto alla media nazionale ma è comunque lavoro povero e precario. Sempre la donna biellese deve poi farsi carico della casa, dei figli e dei genitori anziani. Anziani che il Biellese vanta di avere nella percentuale più alta in Italia, ma che necessitano di cure che lo Stato non garantisce, quindi sempre la famiglia deve farsene carico, sia economicamente sia fisicamente.
Questa situazione viene in parte alleggerita dalle associazioni di volontariato ma che sono comunque in difficoltà perché i volontari sono sempre più anziani e si fa fatica a trovare un ricambio generazionale, lo Stato, ovvero il comune, è quasi del tutto assente o comunque non riesce a sopperire alla grande richiesta. Il risultato è che le difficoltà sociali sono sempre più in aumento, dunque sarebbe opportuno rivedere e riprogrammare i servizi, oltre che iniziare a smettere di tagliare i soldi destinati agli enti locali e al sociale in generale.