Riportiamo, così come è stata depositata, la mozione del dal Gruppo Consigliare "Mongrando in Comune":
I sottoscritti consiglieri comunali, Luisa Nasso e Antonio Filoni (Gruppo Consigliare "Mongrando in Comune "), chiedono che venga posto all'odg nella prima seduta utile di consiglio comunale, la seguente mozione di indirizzo.
OGGETTO: Sostegno all’introduzione del salario minimo e salario minimo comunale
Premesso:
che la Costituzione, all’art. 36, dichiara “Il lavoratore ha diritto aduna retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”
che la Comunicazione della Commissione Europea del 18 giugno 2021 (2021/C 237/01) recante “Acquisti sociali – Una guida alla considerazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici (seconda edizione)” dimostra una crescente consapevolezza del ruolo degli acquirenti pubblici i quali, attraverso acquisti che prendano in considerazione obiettivi sociali durante l’intera procedura di appalto, possono “promuovere opportunità di lavoro, il miglioramento del livello di competenze e la riqualificazione della forza lavoro, condizioni di lavoro dignitose, l’inclusione sociale, la parità di genere e la non
discriminazione, l’accessibilità, una progettazione adeguata per tutti, il commercio etico nonché cercare di conseguire un rispetto più ampio degli standard sociali”;
che il 14 settembre 2022 il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il regolamento per il salario minimo. Si tratta di una norma che punta a garantire un tenore di vita dignitoso: tale nuova legislazione intende migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori dell'UE e promuovere progressi in ambito economico e
sociale; il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera definitivo alla
direttiva che introduce un minimo salariale adeguato nei Paesi UE per
migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e rafforzare i CCNL.
Considerato:
che l’Italia, come è possibile leggere nel rapporto OCSE “è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie”; che in Italia, come rilevato dall’INPS, 4,5 milioni di lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro; che la Cassazione ha recentemente confermato il diritto del lavoratore al salario minimo costituzionale, congruo e dignitoso: in particolare la
sentenza del 02.10.2023, n. 27713, della Sez. Lavoro, ha stabilito che “Nell'attuazione dell'art. 36 Cost., il giudice, in via preliminare, deve fare riferimento, quali parametri di commisurazione, alla retribuzione stabilita dalla contrattazione collettiva nazionale di
categoria, dalla quale può motivatamente discostarsi, anche ex officio, quando la stessa entri in contrasto con i criteri normativi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione dettati dall'art. 36 Cost., anche se il rinvio alla contrattazione collettiva applicabile al
caso concreto sia contemplato in una legge, di cui il giudice è tenuto a dare una interpretazione costituzionalmente orientata. Ai fini della determinazione del giusto salario minimo costituzionale il giudice può servirsi a fini parametrici del trattamento retributivo stabilito in altri contratti collettivi di settori affini o per mansioni analoghe”; che l’istituzione a livello nazionale di un salario minimo, se approvata, rafforzerebbe la contrattazione collettiva e farebbe aumentare di 804 euro in media le retribuzioni di 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori (dati presentati dall’Istat, in audizione nella commissione Lavoro alla Camera, sulla base del Registro annuale su retribuzioni, ore e costo del lavoro per individui e imprese).
Valutato:
che l'istituzione del salario minimo orario consentirebbe di ridurre le disuguaglianze e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, rafforzare la contrattazione collettiva e individuare i contratti leader, in modo da mettere finalmente fine alla proliferazione dei CCNL cosiddetti “pirata”, stabilire una soglia di dignità al di sotto della quale nessun contratto collettivo deve scendere, prevedere un meccanismo di sostegno alle imprese detassando gli incrementi retributivi dei CCNL; che presso il Parlamento italiano siano all'esame delle competenti Commissioni alcuni Disegni di Legge, con oggetto l'istituzione del salario minimo orario in Italia, per i lavoratori pubblici e privati; che gli enti pubblici locali possono svolgere un significativo ruolo nell’attivazione di procedure di “appalti pubblici socialmente responsabili” utilizzando specifici requisiti che valorizzano gli aspetti sociali dell’appalto; che è da ritenersi assolutamente prioritaria assumere ogni iniziativa possibile affinché siano assicurate condizioni di lavoro di alta qualità e un adeguato salario dei lavoratori nel territorio, specialmente nel contesto delle attività e
dei servizi che vedono come protagonista l’ente pubblico in qualità di datore di lavoro e di stazione appaltante.
Tutto ciò premesso e considerato
IL CONSIGLIO COMUNALE DI Mongrando IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
Ad introdurre una soglia minima retributiva oraria di almeno nove euro lordi per i lavoratori impegnati in appalti e subappalti che coinvolgono il Comune di Mongrando :
ad aprire uno specifico tavolo tecnico atto a valutare l’inserimento di ulteriori clausole premiali negli appalti pubblici per chi garantisce migliori trattamenti economici e maggiori tutele per i lavoratori; ad inoltrare il presente atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato, al fine di sollecitare l’approvazione di una legge nazionale sul salario minimo; a sostenere in sede Anci e, attraverso di essa, in Conferenza Stato-Città, nonché in tutte le sedi opportune, di concerto con i sindacati, tutti gli atti e le misure che portino all’istituzione di un
salario minimo legale.
Mongrando 20 febbraio 2025
Luisa Nasso Capogruppo
Antonio Filoni Consigliere