ECONOMIA - 11 marzo 2025, 16:20

Lavoro a Biella, in 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà nel trovare i profili desiderati

860 le entrate previste, nel 2024 erano 1.060: più della metà saranno per i servizi.

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Lavoro a Biella, in 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà nel trovare i profili desiderati

Sono 6.540 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di marzo 2025, pari circa al 24% delle entrate complessive previste a livello regionale.

Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 71% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (25% di Verbania, 18% di Novara, 17% di Biella e 15% di Vercelli); una difficoltà di reperimento che supera il 45% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 61% per Novara, al 62% per Vercelli, al 64% per Biella e al 69% per Verbania).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi alle persone a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province dell’Alto Piemonte. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

PROVINCIA DI BIELLA

Le entrate programmate a marzo 2025 sono 860 (erano 1.060 nel 2024); nel 29% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 71% saranno a termine. Si concentreranno per il 62% nel settore dei servizi e per il 60% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (17%).

In 50 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 12% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 30% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello delle industrie tessili (160 entrate previste), seguito dal commercio (150 unità), dai servizi alle persone (120), dai servizi di alloggio e ristorazione (100) e infine dalle costruzioni (60).

c. s. Camera di Commercio g. c.

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