ATTUALITÀ - 19 marzo 2025, 17:00

Usa-Europa, scenari futuri. Vittorio Moretti: “Siamo sicuri che le imprese italiane saranno in ginocchio per i dazi?"

E aggiunge: “Il lavoro, la serietà e la capacità imprenditoriale, faranno sì che l’Italia venderà maggiori quantità e valori di prodotti agroalimentari, moda, lusso, tecnologia a nazioni finora non interessanti perché era forse più facile e collaudato il mercato statunitense”.

vittorio moretti

Usa-Europa, scenari futuri. Vittorio Moretti: “Siamo sicuri che le imprese italiane saranno in ginocchio per i dazi?"

Gli effetti dei dazi annunciati dagli USA e per ora applicati all’Europa al 25% sul valore dei prodotti di alluminio, ferro e acciaio avranno ripercussioni su oltre 18 miliardi di euro di esportazioni degli Stati membri della UE. I prossimi settori colpiti saranno quelli dell’agroalimentare, formaggi, vino, prodotti tessili, moda e abbigliamento, auto, attrezzature tecnologiche, mobili design, farmaci.

L’Europa e tutte le Nazioni toccate da questo provvedimento hanno annunciato contromisure per cercare di riequilibrare gli effetti delle nuove tariffe sulle esportazioni. Il presidente Trump definisce l’Europa “l’unione nata per fregare gli Stati Uniti” e con i nuovi dazi ha previsto anche il 200% di “gabella” sui vini. Il Presidente con il suo atteggiamento pesante nei confronti dell’Europa ha invece favorito una maggiore coesione nell’Unione spingendo a mettere sul tavolo provvedimenti che potranno permettere una maggiore autonomia dagli USA. Diventerà automatico, se non nell’immediato, parlare di una reale coesione politica nelle scelte sia interne che nei confronti di altri Stati anche se si deve parlare di incremento della spesa militare.

Anche i dazi americani, pur criticabili con tutti gli effetti negativi sulle economie dei Paesi, spingono le imprese a cercare soluzioni che permettano una via uscita dalla possibile crisi, per l’Italia in particolare. I produttori dovranno ulteriormente imporsi sui mercati con investimenti in nuove tecnologie, applicando nuovi e più razionali processi produttivi, con l’aumento della qualità. Non credo che le nostre imprese staranno ferme in attesa che si sblocchi la situazione americana. Inizieranno a diversificare i mercati: magari più difficili all’inizio ma saranno di stimolo per la ricerca di nuovi clienti.

Ci sono, ci saranno, Paesi che offrono condizioni più favorevoli con gli scambi commerciali. Gli accordi bilaterali per superare le barriere, con la nascita di relazioni durature con nuovi mercati indicheranno le vie da seguire per contrastare almeno in parte la riduzione delle esportazioni. Desidero ricordare che uno dei partner importanti prima della crisi Ucraina e dell’applicazione delle sanzioni era la Russia: chiusa la partita guerra sono certo che i rapporti saranno più distesi con l’Europa con la ripresa di nuovi accordi.

L’Europa e per prima l’Italia ha sopportato il “dumping cinese” (esportazione di merci a prezzi molto bassi per combattere la concorrenza e aiutare il mercato interno) per molte delle merci presenti sui nostri scaffali oltre a pannelli solari, auto elettriche e batterie per l’energia. Gli effetti non sono molti diversi dai dazi, tuttavia il nostro Paese è andato avanti con nuova tecnologia, con la produzione di alta qualità in quasi tutti i settori.

Siamo così sicuri che le imprese italiane saranno in ginocchio per i dazi trumpiani? Il lavoro, la serietà e la capacità imprenditoriale, faranno sì che l’Italia venderà maggiori quantità e valori di prodotti agroalimentari, moda, lusso, tecnologia a nazioni finora non interessanti perché era forse più facile e collaudato il mercato statunitense. Il formaggio grana lo venderemo lo stesso e gli americani lo pagheranno più caro oppure anche noi faremo un po' di dumping….

Dott. Vittorio Moretti

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