ECONOMIA - 22 marzo 2025, 08:50

Partita IVA e imprevisti: cosa succede se un professionista non può lavorare?

Un infortunio o una malattia possono bloccare l’attività di un libero professionista, ma gli obblighi fiscali e contributivi restano. Ecco cosa bisogna sapere per tutelarsi.

Partita IVA e imprevisti: cosa succede se un professionista non può lavorare?

Partita IVA e imprevisti: cosa succede se un professionista non può lavorare?

Se un libero professionista con Partita IVA non può lavorare a causa di un incidente possono intervenire vari fattori a sua tutela a secondo dell’attività svolta: la copertura assicurativa e la gestione degli obblighi fiscali e previdenziali.

Cosa accade se un professionista con Partita IVA non può lavorare per un incidente?

La Partita IVA in caso di infortunio rimane attiva e bisogna continuare a rispettare le scadenze fiscali e contributive. Bisognerà dunque presentare la dichiarazione dei redditi (anche se il fatturato è pari a zero) e versare i contributi previdenziali (ad esempio, alla Gestione Separata INPS o alla cassa di previdenza di categoria).
Il professionista nel caso in cui si trovasse a non poter lavorare per un lungo periodo, potrebbe valutare la sospensione o la chiusura della Partita IVA, ma questo comporta conseguenze da considerare con attenzione.
La cassa provvidenziale (es. Cassa Forense, ENPAM, INARCASSA), potrebbe riconoscere all’infortunato un diritto a indennità di malattia o invalidità temporanea. Anche l’INPS prevede un’indennità per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, ma solo in alcuni casi e con specifici requisiti contributivi.
Molti professionisti stipulano assicurazioni private per tutelarsi in caso di infortunio o malattia. Alcune polizze coprono il mancato guadagno con un’indennità giornaliera. Se il lavoratore ha stipulato un’assicurazione di questo tipo deve verificare le condizioni di copertura.
Esistono diverse tipologie di polizze, dalle più basilari che offrono un’indennità giornaliera per ogni giorno di stop lavorativo, fino a quelle più complete che includono coperture per invalidità temporanea o permanente.
Non tutte le assicurazioni offrono le stesse garanzie, per questo è essenziale leggere attentamente il contratto e verificare:

• i tempi di attivazione dell’indennizzo: alcune polizze prevedono un periodo di franchigia, ossia un numero minimo di giorni di infortunio prima che scatti il pagamento;

• l’importo dell’indennità: può essere fisso o calcolato in base al reddito dichiarato;

• le esclusioni: alcune condizioni mediche o attività rischiose potrebbero non essere coperte;

• la durata della copertura: alcune assicurazioni hanno limiti massimi di giorni per cui viene erogato il compenso.

Quando si stipula un’assicurazione ci sono alcuni rischi da valutare ed evitare: coperture insufficienti, clausole nascoste, difficoltà nei rimborsi.
Per evitare brutte sorprese, è sempre consigliato confrontare più offerte, leggere attentamente il contratto e, se necessario, consultare un esperto prima di firmare.
Un incidente può creare diverse difficoltà economiche per un professionista con partita Iva, perché gli obblighi fiscali e previdenziali non si fermano. Importante valutare bene la chiusura della Partita IVA poiché una nuova apertura comporterà procedure burocratiche e, in alcuni casi, la perdita di agevolazioni fiscali.
La soluzione migliore per un lavoratore è prevedere queste eventualità con un’assicurazione o un fondo di emergenza, oltre a verificare se la propria cassa previdenziale offre supporto in caso di malattia o infortunio.

Stefano Farinetti, Giornale Partite IVA

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