Da Ortueri, in provincia di Nuoro, arriva a Biella la suggestiva composizione di Nicola Loi intitolata "A sos sonadores de trunfa", un omaggio ai suonatori di scacciapensieri.
Questo piccolo strumento musicale, diffuso "Da'e Patagonia finas a s'Alasca", dalla Patagonia fino all'Alaska, è protagonista di un interessante allestimento promosso dal Circolo Culturale Sardo di Biella presso il "Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli" di Pettinengo.
L'esposizione si inserisce all'interno del progetto europeo destinato al turismo delle radici di “Italea Piemonte” "A sonu de trunfa/al suono della ribeba/al suono dello scacciapensieri", approvato dalla Regione Autonoma della Sardegna. L'iniziativa, che ha toccato Biella, Pettinengo e Bollengo, è stata arricchita da concerti dei "Tribeba", trio piemontese composto da Alessandro Zolt, Guido Antoniotti e Massimo Losito, accompagnati dagli artisti sardi Nicola Diana, Maurizio Caria, Ignazio e Pier Paolo Piredda, con i loro strumenti tradizionali: launeddas, tumbarinu, triangolo e canna isperrada, “canna spaccata”.
La poesia di Loi, tradotta da Gabriella Peddes di Tonara con la revisione di Roberto Perinu, sarà inclusa nell'antologia del Laboratorio Linguistico "Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s'emmo e s'eya cantant". Questo progetto, in particolare, finalizzato all'apprendimento della lettura e scrittura in lingua materna contemporanea, rappresenta un ponte culturale transoceanico tra il Circolo "Su Nuraghe" di Biella e il Circulo sardo "Antonio Segni" di La Plata, in Argentina. Il prossimo appuntamento è fissato per martedì 29 aprile 2025 sulla piattaforma Zoom.
L'esposizione, inaugurata il 3 agosto 2024, presenta una ricca collezione di esemplari provenienti da diverse parti del mondo, sottolineando il valore di questi strumenti non solo come oggetti musicali, ma anche come simboli di identità culturale e dialogo interculturale.
Tra i pezzi più significativi figurano le ribebe della Valsesia e le trunfas sarde, tutti provenienti dalle collezioni dei ricercatori Alessandro Zolt e Guido Antoniotti.
La ribeba, come la maggior parte degli scacciapensieri europei, è uno strumento idiofono a pizzico che utilizza il cavo orale come cassa armonica. Il piccolo villaggio di Boccorio, situato tra Riva Valdobbia e Mollia, era rinomato per la produzione di questi strumenti in ferro. Dal Cinquecento fino alla fine dell'Ottocento, la produzione locale raggiunse numeri impressionanti, con circa un milione e mezzo di esemplari annui, commercializzati in tutto il mondo attraverso i porti di Milano e Genova.
Le trunfas sarde, caratterizzate da una forma distintiva e un suono vibrante, sono invece profondamente radicate nella cultura della Sardegna, dove vengono utilizzate durante festività e cerimonie, nonché nei tradizionali balli isolani.
L'invito a visitare questa affascinante esposizione è rivolto a tutti gli appassionati di musica e cultura popolare.
L'ingresso al Museo delle Migrazioni di Pettinengo è libero e gratuito, con possibilità di prenotazione contattando Idillio al numero 334-3452685.