L'Asl di Biella ha intrapreso un percorso strutturato per promuovere e valorizzare la ricerca clinica come parte integrante dell'attività assistenziale. La recente istituzione del Clinical Trial Center (CTC), sul finire del 2024, ha rappresentato un passo importante per dotare l'Azienda di un'organizzazione stabile e riconoscibile, capace di sostenere l'attivazione e la gestione degli studi clinici secondo standard sempre più elevati di qualità, trasparenza e appropriatezza.
L'attività di ricerca, inoltre, è stata rafforzata dalle nuove relazioni con il mondo universitario: la Pediatria e l’Otorinolaringoiatria si sono infatti già trasformate in Strutture Complesse a Direzione Universitaria con l'Università degli Studi di Torino, mentre dal 2024 l'Ospedale di Biella è sede del Teaching Hospital, cioè un centro di formazione d’alto livello in grado di formare personale sanitario in connessione con le Università di Torino e del Piemonte Orientale.
Ad oggi, sono 22 le strutture aziendali coinvolte in attività di ricerca, con 120 studi attivi, di cui 61 sperimentali e 59 osservazionali. In particolare, le Strutture di Cardiologia, Ematologia, Neurologia e Oncologia conducono studi internazionali, sponsorizzati, multicentrici, che permettono ai pazienti di poter accedere a terapie innovative con largo anticipo rispetto all’immissione in commercio delle stesse. Allo stesso tempo altrettanto numerosi sono gli studi spontanei e indipendenti a cui l’ASL BI partecipa e che promuove, permettendo ai ricercatori di condurre progetti di ricerca su aree di interesse rilevante, senza nessun condizionamento da parte di enti finanziatori, e che hanno come obiettivo il continuo miglioramento della pratica clinica e la costruzione di reti che agevolano il raggiungimento degli obiettivi.
Di seguito alcuni esempi di studi attivati dall’ASL BI in qualità di promotore negli ultimi anni. Paolo Manzoni, Direttore di Dipartimento Materno Infantile e Direttore della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Pediatria, vincitore di un bando AIFA con lo studio Preserv, ha promosso una sperimentazione multicentrica sull’anticorpo monoclonale Palivizumab, per indagare la capacità di tale farmaco di prevenire complicanze a lungo termine in bambini ad alto rischio di sviluppare malattia da virus sinciziale respiratorio.
Sono stati arruolati un’ottantina di pazienti nei tre Centri attivi, lo studio è ancora in corso e l’analisi statistica verrà effettuata a conclusione dello stesso.Inoltre, molte Strutture dell’ASL BI - quali Cardiologia, Dermatologia, Dipartimento Materno Infantile, Endocrinologia, Geriatria, Medicina Interna, Neurologia, Oncologia, Pneumologia, Terapia Intensiva - hanno collaborato, insieme all’AOU di Novara per arruolare pazienti nello studio LAC Trial, volto a verificare il ruolo della lattoferrina in pazienti affetti da SARS COV 2.
La lattoferrina, integratore alimentare con comprovate capacità antivirali e immunomodulatorie, è stata studiata per verificare se potesse migliorare il decorso clinico della malattia da COVID-19. Non sono però state osservate differenze tra lattoferrina e placebo nella proporzione di decessi o ricoveri in unità di terapia intensiva. Anche se la lattoferrina ha dimostrato di essere sicura e tollerabile, i risultati ottenuti non ne supportano l'uso nei pazienti ospedalizzati con COVID-19 di grado moderato-severo.
Lo studio multicentrico, osservazionale, farmacologico CARTOON, coordinato da Francesco Leone, Direttore del Dipartimento di Oncologia e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia, ha indagato la cardiotossicità associata a trifluridina/tipiracil, una fluoropirimidina orale utilizzata nei pazienti con carcinoma colorettale metastatico. L'incidenza di cardiotossicità rilevata è stata del 5,19%, lo studio ha quindi sottolineato l’importanza del monitoraggio anche per farmaci ritenuti a basso rischio di cardiotossicità e propone una riflessione sul valore della ricerca clinica osservazionale per la sicurezza e l’appropriatezza terapeutica in ambito oncologico.
Fare ricerca significa migliorare l’attività clinica: oltre a promuovere l’identificazione di nuove terapie e procedure, può aiutare a comprendere se un trattamento possa essere più efficace di un altro o a trovare nuovi modi di utilizzare terapie già note, a comprendere le cause e la frequenza di una malattia e ad aumentare la durata e la qualità della vita dei pazienti. La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all'interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali.
Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI - R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un'esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull'evidenza scientifica.